Il “mostro” per chi vuole fare impresa si chiama burocrazia. Per certi versi fa più paura del Covid-19. Troppa carta, troppi adempimenti, troppe file e costi. A dirlo è una indagine dell’Osservatorio Nazionale di Cna che ha stilato la classifica delle attività artigianali più complesse da aprire. Al primo posto c’è l’officina di autoriparazione con 86 adempimenti e quasi 20 mila euro di spese seguita dalla falegnamerie con 78 adempimenti e 19.700 euro di costi per le pratiche e le gelaterie con 73 adempimenti, contro i 71 per aprire un bar. Se la passano meglio, si fa per dire, gli acconciatori con appena 65 pratiche da sbrigare presso 26 enti e un onere di 17.500. “La burocrazia, più dell’incertezza legata alla pandemia. – analizza Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – Adempimenti e costi burocratici per partire rappresentano il principale freno allo sviluppo economico insieme al numero spropositato di enti che coinvolti che sono decine. Molti giovani ed aspiranti imprenditori si fermano ancora prima di partire quando sono messi di fronte a procedure lunghe, costose e che richiedono l’intervento di altre figure per il completamento delle procedure. Per non parlare della miriade di enti coinvolti. Alla fine uno su due si trova quasi costretto a rinunciare. Se il paese vuole ripartire con forza deve iniziare tagliando la burocrazia. E’ evidente da questo studio nazionale – spiega ancora Bedini – che il sistema per creare nuove imprese, e quindi sviluppo ed occupazione, è insostenibile. L’azione di ammodernamento del paese è ancora inadeguata e molto lenta. In una provincia come quella di Massa Carrara, che convive con fragilità strutturali, la burocrazia ha la capacità di affondare anche le prospettive. In tal senso molto ci aspettiamo anche dal Recovery Plan”.

65 Adempimenti, 26 enti coinvolti, 39 file (reali o virtuali). Una spesa di 17.535 euro. E tutto ciò solo per aprire un salone di acconciatura. Aprire un bar richiede fino a 71 adempimenti e coinvolge anche 26 enti con i quali, però, ci si può dover interfacciare fino a 41 volte perché ad alcuni enti ci si deve rivolgere varie volte. La spesa arriva a 14.667 euro. L’aspirante autoriparatore si trova di fronte una sorta di montagna: fino a 86 adempimenti complessivi da assolvere. Gli enti con i quali può avere a che fare sono 30 e 48 i contatti. Con oltre 18.550 euro di costi da affrontare. Per trasformare il suo sogno in realtà l’aspirante gelatiere può trovarsi ad affrontare fino a 73 adempimenti, con 26 enti coinvolti e 41 contatti. E con una spesa per le pratiche burocratiche che da sola arriva a 12.660 euro. Per aprire una falegnameria gli adempimenti possono arrivare a 78, gli enti coinvolti a 26 e a 39 le volte in cui l’aspirante imprenditore (o chi per lui) si deve confrontare con la Pubblica amministrazione. Il combinato disposto di questa girandola di impegni porta fino a 19.742 euro la spesa per le pratiche burocratiche.

Sono però confortanti, almeno sulla carta e nelle intenzioni, i dati che arrivano dallo sportello Crea Impresa di Cna Massa Carrara. La pandemia non sembra aver frenato la voglia di fare impresa. Sono almeno una decina, ogni mese, gli aspiranti imprenditori che si rivolgono allo sportello di Cna per informarsi e farsi accompagnare nel percorso di apertura. “Su dieci potenziali imprese che si rivolgono a noi, poco meno della metà diventa una impresa. Quindi apre. – spiega Gianluca Boni, responsabile dello sportello – Le altre restano intenzioni un po’ perché la burocrazia, e tutto ciò che ne consegue, terrorizza anche i più intraprendenti. Spesso la burocrazia frena anche i subentri in attività esistenti. Lo abbiamo visto anche recentemente per quelle imprese che devono predisporre molta documentazione e affrontare spese maggiori”.