Ci sono serrande che si abbassano senza fare rumore. Attività che danno lavoro a migliaia di famiglie in tutto il paese e che, per effetto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre, saranno costrette a chiudere per un mese.

Sono i circoli ricreativi: un settore che ora è fortemente a rischio, nel silenzio generale. Ad accendere un faro su queste attività è il direttore di Confartigianato Massa Carrara, Gabriele Mascardi: “Siamo al fianco dei centri culturali, sociali e ricreativi, che, per effetto del Dpcm 24 ottobre, con i chiarimenti della circolare 15350 diramata dal Ministero dell’interno, dovranno di fatto star chiusi fino al 24 novembre – sottolinea Mascardi -.

La nostra associazione esprime il proprio disappunto per la totale restrizione introdotta dal recente provvedimento che colpisce duramente le associazioni culturali e i circoli che, al pari di altre attività economiche, hanno dapprima subito gli effetti del lockdown e poi si sono attivati con investimenti di tempo e denaro per riaprire e mettere in sicurezza le loro sedi.

Pensiamo ad esempio a tutti quei circoli che effettuano somministrazione di alimenti e bevande a beneficio dei soci o di frequentatori occasionali e che ora vedono ora vanificati i loro sforzi. Pur confermando la piena solidarietà al Governo per l’impegno profuso a garanzia del diritto alla salute, le misure contenute nel nuovo Dpcm appaiono estremamente vessatorie per le migliaia di circoli culturali.

Pertanto – conclude Mascardi -, per scongiurare una chiusura definitiva, chiediamo un intervento mirato del Governo per salvaguardare un settore che, prima ancora che per l’economia, è di fondamentale importanza per la cultura, la coesione sociale e il volontariato.

Aspetti  imprescindibili per la ripartenza del nostro Paese”.