La struttura, simbolo della tromba d’aria di novembre a Marina di Carrara, è assicurata
ma Aviva non paga l’indennizzo già pattuito e la stagione è partita tra mille difficoltà

Prima la furia del vento, poi il Coronavirus: all’Hotel Atlantic puntavano tutto sulla stagione balneare per risollevarsi un po’ da un anno “horribilis”, e ad aprire in tempo, con enormi sacrifici e le loro sole forze, ci sono riusciti, ma in condizioni non proprio ottimali. Colpa della compagnia con cui l’attività ha assicurato la struttura e che da mesi ancora non paga, nonostante sia già stata concordata l’entità del risarcimento.

A Marina di Carrara ricordano ancora tutti la notte tra il 14 e il 15 novembre 2019 quando si è abbattuta sulla località balneare una violenta tromba d’aria che ha lasciato alle sue spalle ingenti danni e distruzione, soprattutto all’altezza del lungomare. Il simbolo di quella devastazione è, appunto, l’Hotel Atlantic, in via Amerigo Vespucci, dove il fortunale, tra le altre cose, ha scoperchiato più di metà del tetto e spazzato via le strutture esterne, in particolare l’ampia pergola completamente coperta dov’era stata ricavata, con tutti i permessi richiesti, la sala da pranzo principale.

Un colpo durissimo per i titolari, che ovviamente hanno dovuto chiudere il ristorante e rimboccarsi le maniche per sistemare tutto: si parla di danni per ben oltre i centomila euro. Per fortuna i proprietari avevano assicurato tutto il bene stipulando con Aviva, per un premio annuo regolarmente pagato di ben 2.348 euro, una polizza “multibusiness” che copre anche i danni da eventi atmosferici sia al fabbricato sia al suo contenuto: polizza attiva e capiente, con i massimali abbondantemente sufficienti.

Per essere assistiti nella procedura risarcitoria, i titolari dell’hotel, attraverso il consulente personale Massimiliano Bartolacci, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni in ogni genere di sinistro e nella tutela dei diritti dei cittadini, che può contare anche su un apposito servizio peritale per la corretta stima, per l’appunto, dei danni. Gli esperti di Studio3A hanno verificato la regolarità della polizza, hanno proceduto appunto alle varie perizie per quantificare il danno e i costi di ripristino, e li hanno trattati in contraddittorio con i periti della compagnia, effettuando vari sopralluoghi e arrivando anche a concordare l’entità della somma da liquidare, con reciproca soddisfazione di tutte le parti.

Peccato, però, che Aviva, e ormai sono passati dei mesi, non paghi ancora, nonostante i continui solleciti ad onorare gli accordi e gli impegni, e non abbia risposto nemmeno alla richiesta di erogare un anticipo che sarebbe stato oro colato per l’impresa ricettiva. I proprietari dell’Altantic infatti finora hanno dovuto pagare di tasca propria tutti gli interventi di messa in sicurezza prima e di sistemazione poi, mettendo a posto la copertura e gli ambienti interni, ma, avendo dato fondo a tutte le risorse disponibili, non sono riusciti a completare il restyling, con particolare riferimento all’area esterna.

L’hotel è aperto e funziona, ma fuori si è stati costretti ad allestire delle strutture provvisorie, coperte con gazebo e ombrelloni, da adibire a sala da pranzo, che non sono certo il massimo, anche come biglietto da visita per la clientela, e che, soprattutto, potranno essere utilizzate solo fino all’inizio dell’autunno e non oltre.

Insomma, non bastasse il clima sempre più “impazzito” e la pandemia, ci si è messa anche la solita “mala-assicurazione”. Se l’indennizzo non sarà corrisposto a stretto giro di posta Studio3A presenterà formale reclamo contro la compagnia per mala gestio all’Ivass, Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, e intraprenderà tutte le azioni a tutela dei propri assistiti, anche le vie legali se necessario.