“C’erano 200 persone stamani in fila al distretto di via Bassa Tambura, alla ripresa delle attività dopo i tre giorni di sciopero dei dipendenti delle cooperative. E’ dovuta intervenire la polizia per tenere sotto controllo la situazione. A quanto pare l’azienda non ha intenzione di prendere atto delle segnalazioni dei lavoratori e dei sindacati: la tensione sale di giorno in giorno e non si prende alcun tipo di provvedimento”. Claudio Salvadori, segretario della Uil Fpl Massa Carrara, torna a incalzare la dirigenza della Usl Toscana nord ovest sulla gestione delle code agli sportelli Cup e ai distretti, non solo di via Bassa Tambura ma di tutta la provincia perché questa mattina c’è stato l’ennesimo episodio al limite e la vicenda sembra ormai fuori controllo.

“Lo ribadiamo un’altra volta, sperando che qualcuno la smetta di fare orecchie da mercante: si rischia davvero il fattaccio. C’è troppa tensione – prosegue Salvadori -, che sale ora dopo ora mentre le persone sono costrette a fare file interminabili che arrivano pure all’esterno degli edifici, adesso pure sotto il sole cocente, con le mascherine in volto. Non è accettabile che un’azienda sanitaria di queste dimensioni non sia in grado di trovare una soluzione per accelerare le procedure o almeno snellirle. I cittadini, esasperati, riversano la frustrazione sugli operatori: spesso a parole, con attacchi verbali che sfociano in minacce.

Ma non mancano anche episodi più gravi. E’ evidente che affidarsi al buon senso e alla comprensione dell’utenza non basta perché si è passato il limite. I lavoratori ci chiedono aiuto e noi rivolgiamo ancora una volta lo stesso appello all’azienda, peraltro già messo nero su bianco in una lettera inviata alla dirigenza: si richiede un immediato intervento in merito ed un incontro con le organizzazioni sindacali per una valutazione di un problema che secondo noi, vista la situazione generale è destinato ad aumentare le criticità per gli operatori e gli utenti. E’ chiaro – conclude il segretario Uil Fpl – che se dovesse succedere qualcosa di più grave riterremmo la stessa azienda responsabile visto che non ha neppure provato a migliorare la situazione”.