L’affollamento ed il mancato distanziamento dei bagnanti sulle spiagge libere non è una problematica relativa solo a Marina di Massa e chi, ad arte vuol creare uno scandalo, mente per pura propaganda. Basta leggere i quotidiano locali per verificare che quanto sta avvenendo sulle spiagge libere del nostro arenile non ha nulla di diverso di quanto avvenuto a Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Viareggio.

Basta documentarsi un po’ per capire che il problema è a “livello toscano” e stranamente non riguarda né la riviera romagnola governata dalla giunta della Regione Emilia Romagna.

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Regione che partecipa ai costi sostenuti dai comuni (vedi Cesenatico, Rimini, Riccione) che hanno dato un contributo ad alcune cooperative locali per avere degli steward: all’interno delle spiagge libere si occupano delle problematiche relative all’applicazione del rispetto delle normative relative al Covid 19.

Ad esempio:  “Sugli oltre sette chilometri di arenile di Cesenatico ci sono 27 spiagge libere, molto frequentate in particolare nei fine settimana e nelle giornate clou della stagione estiva… Attualmente gli steward in servizio sono 6 e turnano al mattino nelle maggiori spiagge libere dove controllano il distanziamento e il rispetto delle regole, dando anche molte informazioni ai bagnanti… La sorveglianza delle spiagge libere con steward professionisti, si stima che questa estate possa costare circa 40mila euro finanziati in maggior parte dal Comune di Cesenatico e dalla Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Cooperativa stabilimenti balneari” (fonte “Il Resto del Carlino” del 16 giugno 2020).

“Alla spiaggia libera di Marina Centro di Rimini hanno debuttato lo scorso weekend alla spiaggia libera del porto. Sono gli steward che regoleranno fino al prossimo 13 settembre l’accesso all’arenile per agevolare i bagnanti a rispettare le regole e le prescrizioni anticontagio da coronavirus in vigore questa estate. Niente obbligo di mascherina ma rispetto delle distanze…..agli steward intanto spetta anche il compito di vigilare sui bagni e sulle docce e sull’igienizzazione e la disinfestazione dei bagni, con sei passaggi giornalieri. Il servizio è gestito dalla cooperativa «Onda Libera» con un costo carico del Comune di 39mila euro. (fonte “Il Corriere di Bologna” del 19 giugno 2020).

Forza Italia, da sempre sensibile alla necessità di creare opportunità di lavoro, seppur stagionali, chiede un immediato intervento della Regione Toscana per avere dei contributi e consentire entro il primo luglio di poter individuare dei soggetti (associazioni, cooperative o altro) che prendano in carico il servizio di steward per garantire la sicurezza delle spiagge libere del nostro meraviglioso litorale.

Chiunque sa che sul nostro territorio ci sono decine se non centinaia di giovani che possiedono il brevetto di salvataggio e che sono senza lavoro. In un periodo di grandi crisi economica come questo, siamo certi che i soldi spesi per questo servizio ricadranno tutti in termini di consumi sul territorio stesso.

Ad esempio, a Massa abbiamo solo 13 spiagge libere al posto delle 27 di Cesenatico e quindi potremmo proporre di replicare quell’esempio con 3 squadre che andranno ad occuparsi della zona della Partaccia, della zona di Marina Centro e della Zona di Ronchi Poveromo.

I costi che oggi supporteremo per questi servizi siamo certi che possano rientrare nelle spese sanitarie che prima o poi verranno sbloccate dall’Europa. Siamo fiduciosi che quest’ultima, anche grazie all’opera infaticabile del nostro Presidente Silvio Berlusconi, troverà il modo di anticipare i capitoli di spesa necessari con dei prestiti ponte ancor prima dell’approvazione definitiva del Recovery Fund e del MES.

Venerdì scorso, si è riunito il Coordinamento Provinciale di Forza Italia che ha affrontato nel merito questa questione degli steward nelle spiagge libere dei nostri litorali. Inoltre, alcuni amministratori locali di Forza Italia eletti nei comuni della nostra provincia mi hanno fatto notare che a Massa abbiamo anche la fortuna di poter contare sulle eccellenti abilità, conoscenze e capacità dell’assessore al Bilancio Pierlio Baratta; assessore che meglio di noi saprà capire da quale capitolo attingere non più di 50 mila euro come anticipo per spese sanitarie. Perchè di una cosa siamo certi: seppur riuscissimo a convincere la Regione Toscana a dare il suo contributo per queste spese, i tempi non saranno sicuramente così brevi da consentire da consentire di finanziare e far decollare il progetto che proponiamo nei prossimi 10 giorni.

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A Massa, noi di Forza Italia siamo fiduciosi che seppur in leggero ritardo per aver esplorato soluzioni non andate a buon fine come quella di affidare il 40% delle spiagge libere agli stabilimenti confinanti, potremmo adesso essere gli apripista di una soluzione che potrebbe esser copiata dagli altri comuni di costa. Semplicemente sfruttando la ricetta di Rimini e Cesenatico.

L’industria del turismo ha tanto necessità di strutture e stabilimenti balneari  attrezzati di ogni comfort quanto di spiagge libere pulite, con i servizi doccia  per chi vuole stendersi qualche ora sull’arenile senza dover sottostare a gabelle . In questi ultimi 20 anni ci hanno già pensato le amministrazioni Pds-Ds-Pd a sottrarre molte spiagge libere a cittadini e turisti. Ad esempio, le spiagge libere “attrezzate”, soprattutto nei mesi di luglio ed agosto, sembrano tutt’altro che spiagge libere ed i nostri concittadini ne vivono le ripercussioni sulla propria pelle.

In Forza Italia, riteniamo che avere 13 spiagge libere a Marina di Massa sia una risorsa per il territorio e non un problema. Con un po’ di logica matematica, chiunque dovrebbe ricordarsi che fino a poco fa esse erano 20: le 7 mancanti al conteggio  sono  già state sottratte alla libera disponibilità di cittadini e turisti.

Nella proposta di Forza Italia è scontata la richiesta di collaborazione ai balneari. Anche tramite un loro contributo alle spese per gli steward. E siamo certi che, per il bene del turismo, il loro aiuto possa esserci anche senza che occupino neanche il 10% delle attuali spiagge libere. Il loro aiuto potrà esser visto come il contributo di solidarietà al pari dei volontari che hanno aiutato i propri concittadini ed il proprio territorio scendendo in campo in questa brutta battaglia contro il coronavirus.

La Regione Toscana batta un colpo d’ala e dia immediatamente il suo contributo economico necessario per portare a termine la battaglia