Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Massa Carrara hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale consistente nel divieto di avvicinamento a carico di un cittadino italiano resosi responsabile atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.

Entrambi massesi, giovani, ma ormai con una convivenza che era giunta alla parola ‘fine’.

La donna, stanca di continuare a subire attivi di violenza gratuita (in molti casi per futili motivi) non soltanto verbale, si era rivolta alla Polizia per chiedere aiuto.

Qui la stessa ragazza aveva denunciato comportamenti aggressivi da parte dell’uomo che non aveva affatto digerito la fine di una relazione, mettendo in pratica tutta una serie di comportamenti negativi, destinati a creare quelle situazioni di disagio, imbarazzo (poiché alcuni fatti erano avvenuti in pubblico anche sotto gli occhi di ignari passanti) e che avevano messo la donna in uno stato di profonda prostrazione psicologica rendendola di fatto incapace di autodeterminarsi.

Ripetute telefonate (anche se molte di queste mute) che si susseguivano nel cuore della notte rappresentavano quel disturbo incessante per il quale la stessa ragazza aveva perso quella necessaria serenità per continuare a vivere la propria vita normalmente.

L’uomo era giunto ad utilizzare il numero di telefono della propria ex compagna per pubblicare falsi annunci di vendita di beni di proprietà della stessa ignara ragazza o addirittura ad effettuare acquisti di merce on line, su siti web, mai richiesti, con recapito degli stessi pacchi presso il suo indirizzo. Il comportamento diventava sempre più insistente con la pretesa assurda di restituzione di quanto speso durante il periodo di convivenza.

Dopo innumerevoli situazioni di difficoltà in cui si era venuta a trovare la donna, in conseguenza dei comportamenti aggressivi dell’uomo (consistenti in pedinamenti negli orari più svariati del giorno e nei luoghi frequentati dalla stessa), a causa dei quali  la stessa aveva avuto problemi a relazionarsi nuovamente con la gente, la forza della disperazione le aveva fatto aprire  uno spiraglio nella sua debolezza  e la donna si è cosi decisa   finalmente a chiedere aiuto alle forze di Polizia,  incoraggiata, nella sua determinazione. Ha poi raccontato l’inferno delle violenze psicologiche subite dal proprio uomo, incapace di affrontare i problemi propri e quelli di coppia se non attraverso l’uso sistematico della violenza verbale in sostituzione di un dialogo inesistente in relazione alle richieste di bisogno della ragazza.

La decisione della donna di troncare con il suo insopportabile passato è culminata in un presente, costituito dalla decisione della magistratura, che ha così raccolto i risultati delle attività di ricostruzione dei fatti svolta dal personale specializzato della Squadra Mobile della Questura di Massa Carrara ed ha emesso un divieto di avvicinamento a carico dell’uomo nei confronti della donna.

Senza sosta il lavoro degli uomini della Polizia di Stato, che ancora una volta, anche in periodo di quarantena sono dovuti intervenire in soccorso di una giovane mamma di due bambine anch’ella oggetto delle violenze psicologiche e soprattutto fisiche che il compagno procurava alla stessa.

Angherie, soprusi generati da una situazione di odio ingiustificato che si erano protratti fin dalla gestazione di una delle due figlie e che il compagno metteva sistematicamente in atto anche alla presenza di altri familiari, impotenti di fronte all’impossibilità di reggere il confronto dialettico in una discussione e ricorrendo alla violenza fisica come unico strumento per affermare una presunta superiorità del soggetto con la propria convivente.

Anche in questo caso la donna ha richiesto l’intervento risolutivo della Polizia di Stato che, attraverso gli uomini della Squadra Mobile, ha rappresentato la delicata vicenda all’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento di allontanamento dell’uomo dalla casa della donna e dei suoi familiari.