La provincia di Massa Carrara nel corso dell’anno 2019, come riportato nell’articolo di analisi a livello regionale, ha registrato n. 59 segnalazioni pervenute da cittadini e comitati.

I Comuni maggiormente coinvolti sono quelli di Massa, Carrara, Montignoso, Aulla e Pontremoli, che risultano essere anche fra i più popolosi della provincia.

Le matrici segnalate con maggiore frequenza risultano essere quelle di emissioni in atmosfera e scarichi idrici, subito a seguire si trovano: rumore, abbandono di rifiuti, coperture in amianto e richieste di verifiche autorizzative di attività, la cui competenza ricade sul Comune che può avvalersi di ARPAT, laddove sia previsto dalla Carta dei Servizi.

Le criticità più evidenti sul territorio risultano essere:

  • le maleodoranze derivanti dall’impianto gestito da Cermec S.p.A. nel Comune di Massa, impianto per il quale ARPAT effettua controlli periodici sulla gestione dei rifiuti per la verifica del rispetto di quanto previsto nell’atto autorizzativo in vigore. Anche nei controlli, effettuati sia nel 2018 che nel 2019, sono emerse criticità relative alle modalità operative di gestione dell’impianto che hanno portato a segnalazioni alla Autorità Giudiziaria e agli altri enti competenti. La Società Cermec S.p.A. ha presentato alla Regione Toscana un  progetto di riqualificazione dell’impianto proponendo soluzioni che, una volta approvate ed adottate, potranno mitigare gran parte degli impatti ambientali, risolvendo positivamente le criticità segnalate dalla cittadinanza in questi ultimi anni.
  • le maleodoranze segnalate per il depuratore di Lavello 1, nel comune di Massa, nel 2019 hanno registrato un picco nel mese di Luglio, momento nel quale la società Gaia che gestisce l’impianto ha avuto un’avaria sull’impianto. È presumibile, quindi, che la non completa funzionalità ed efficienza dell’impianto Lavello 1 siano state affrontate da Gaia nel corso dell’anno 2019 apportando modifiche sostanziali all’impianto. L’impianto è infatti stato oggetto di un’autorizzazione provvisoria, valida per la durata di effettuazione dei lavori, sostituita dall’AUA a fine dicembre 2019; al momento rispetto a quanto previsto nell’AUA rimangono da concludere alcuni lavori finalizzati al contenimento delle emissioni odorigene ed alla gestione del by-pass, in occasione di eventi meteorici intensi. La fase autorizzativa è stata piuttosto complessa, trattandosi anche di opere edilizie da realizzare in area SIN. L’AUA prevede anche altre scadenze per migliorie finalizzate al trattamento dei tensioattivi, per limitare l’eutrofizzazione sul fosso Lavello, alla gestione dell’impianto di clorazione, all’inserimento di controlli anche automatici di tutti i processi di depurazione. ARPAT ha comunque svolto nel 2019 i campionamenti di controllo degli scarichi del depuratore, rilevando che anche in questa fase transitoria per l’impianto è critica la rimozione delle specie azotate, soprattutto nella nitrificazione.
  • Per quanto riguarda le cave, presenti soprattutto nei comuni di Carrara e Massa, il “Progetto speciale cave”, voluto dalla Regione toscana, ha impegnato ed impegna tuttora ARPAT. Si tratta di un’attività di natura straordinaria per quanto riguarda i controlli nei siti estrattivi del distretto Apuo-Versiliese ed i monitoraggi delle acque e sorgenti del comprensorio Apuano attraverso analisi chimiche con cadenza mensile e con il monitoraggio in continuo di sorgenti e corsi d’acqua mediante centraline multisensore in grado di fornire dati anche sulla torbidità, al fine di monitorare il fenomeno di intorbidamento. La polvere da taglio, derivante dalle attività di lavorazione in cava e dallo sgretolamento dei detriti, è trascinata dalla pioggia, durante gli eventi meteo piovosi, nelle acque superficiali e nelle acque di falda intorbidandole.
    Alcune segnalazioni, ricevute nel corso del 2019, manifestavano il timore di inquinamento delle falde derivante dall’utilizzo di grasso nelle lavorazioni; peraltro questa pratica è prevista negli atti autorizzativi rilasciati dagli Enti autorizzanti.
    Ad oggi, non risultano superamenti rispetto ai limiti di legge di specie chimiche quali metalli pesanti o idrocarburi nei controlli effettuati alle sorgenti naturali e anche alle sorgenti captate per uso idropotabile e, quindi, si esclude un inquinamento chimico significativo delle acque.
    Il problema dell’intorbidamento e inquinamento fisico delle acque comunque esiste, infatti i sedimenti fini dilavati, trasportati e sedimentati negli alvei dei torrenti, intorbidano le sorgenti, anche quelle captate per uso idropotabile. Tali particelle in sospensione vengono eliminate durante i processi di potabilizzazione, a monte dell’immissione in rete; per i corsi d’acqua permangono però gli effetti sull’ecosistema e la vita di animali acquatici, per l’alterazione soprattutto dell’habitat naturale. Nell’anno 2017, è stato avviato un progetto, di concerto con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, per lo studio delle tecniche innovative dei sedimenti e rifiuti di lavorazione del bacino marmifero apuano, nel quale verranno studiate le componenti morfometriche e mineralogiche dei sedimenti prelevati nel substrato dei torrenti, in sospensione nei corsi d’acqua e alle sorgenti e anche direttamente in cava laddove a monte siano presenti bacini estrattivi con ampie disponibilità di sedimento fine.
  • nel comune di Montignoso sono rilevanti le segnalazioni pervenute di  maleodoranze persistenti e frequenti nella zona del Lago di Porta. Nel periodo 2018-2019 è stata effettuata, nell’ambito di una convenzione con il Comune di Montignoso, anche una campagna di misura da parte del Centro Regionale Tutela della qualità dell’aria di ARPAT.
    Le misure sono state organizzate in tre postazioni:

    1. Via del Pero angolo Via del Lago;
    2. Via Bregoscia angolo Via Grillotti
    3. Area Polo Produttivo – SS1 Aurelia

    Le tre postazioni sono situate nelle pertinenze e nelle vicinanze dell’alveo del Lago. La campagna ha avuto una durata complessiva di circa due mesi, durante il monitoraggio è stato misurato l’idrogeno solforato, quale tracciante delle emissioni odorigene, e sono stati registrati i parametri anemometrici. L’inquinante idrogeno solforato sicuramente caratterizza le emissioni odorigene nell’area del Lago di Porta, almeno nel periodo estivo. Le valutazioni sono relative a tempi di mediazione adeguati per i confronti dei livelli di idrogeno solforato con i valori di soglia. Per quanto rilevato nella campagna, non sono stati osservati apporti antropici alle maleodoranze.

  • Nel corso degli anni, l’impianto di gestione rifiuti Costa Mauro nel comune di Aulla è stato oggetto di varie segnalazioni di maleodoranze. Nel 2019 è stata registrata una diminuzione delle segnalazioni, infatti a seguito del rilascio dell’autorizzazione, ai sensi della normativa IPPC a luglio 2019 (DD n.12433 del 24/07/2019 della Regione Toscana), l’azienda ha effettuato e sta ancora effettuando una serie di interventi migliorativi per diminuire l’impatto sulle diverse matrici ambientali. Nel 2019, a seguito dei controlli ARPAT, sono sono state impartite ulteriori prescrizioni.