Alla Procura della Repubblica di Massa

Al Comando dei Carabinieri del Comune di Massa

Alla Corte dei Conti Regionale di Firenze

Al Comandante della Polizia Municipale Al Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Massa

ESPOSTO

Prima di decidermi a presentare l’esposto contro la Regione Toscana  ed il Presidente Enrico Rossi, ho riflettuto a lungo sulle strategie adottate fino ad oggi per il nostro territorio, addivenendo ad una unica conclusione : Grande disorganizzazione da parte della Regione Toscana  e tanti errori , ricaduti inevitabilmente sulla qualità dei servizi nel contrasto del Covid-19, senza nulla togliere al personale medico che ha dimostrato un  grande senso di responsabilità e coraggio da vendere. Mi riferisco in particolare alla chiusura degli ospedali della Lunigiana con conseguente appesantimento della struttura del Noa e del lavoro svolto dagli operatori sanitari. Non voglio qua, ripercorrere la storia degli ospedali apuani, ma solo focalizzare l’iniziativa di Enrico Rossi di riaprire alcuni reparti del vecchio ospedale,  (precedentemente  chiusi proprio dall’attuale Governatore, per la quale il Consiglio Comunale dell’epoca, approvò, con il voto contrario del Centro Destra, una variante urbanistica per cambio di destinazione in residenziale ). Oggi, nella vecchia struttura sono stati realizzati 2 reparti, di cui uno, di 24 posti letto  per terapia intensiva al terzo piano,  che ad oggi, non ancora stati attivati, perché dei 146 malati ricoverati tra marzo e maggio al Noa ( Nuovo Ospedale delle Apuane ), ne sono rimasti attualmente solo 7 e il nuovo reparto realizzato nel vecchio ospedale, pare essere del tutto inutile. Di fronte a questo panorama, non si può che esprime totale dissenso sull’ operato del Presidente Rossi, perché questa operazione è stata fatta in estremo ritardo con tanto di spreco di denaro pubblico. Basta pensare che Rossi, non si è accontentato di affidare i lavori a ditte della Liguria, privando quelle locali di una attività lavorativa che avrebbe portato un minimo di ossigeno al settore edile, ma è riuscito a spendere 800 mila  euro per i lavori di adeguamento dei reparti e circa 1.000.000 di euro per le strumentazioni, soldi dei “ cittadini “ è vero… , ma pur soldi che potevano servire all’emergenza Covid-19, solo se l’intervento fosse stato fatto celermente ed  al momento del bisogno e quindi in tempo rispetto alla gravità della situazione.Ma non solo. È difficile comprendere il motivo per il quale il Governatore  non abbia realizzato  anche a Carrara reparti Covid – 19, destinando, invece, tutte le attività per l’emergenza in corso,  al nostro comune. Tutto ciò premesso,Io sottoscritto Stefano Benedetti, nato a Massa il giorno 03/08/1957 ed ivi residente in via Quercia 97/A,  cell. 320/8514178,

ESPONGO QUANTO SEGUE

Il D.L. N. 18 del 17 marzo 2020, il quale al comma 2, art. 4 ( Disciplina delle aree sanitarie temporanee ), stabilisce che “Le opere edilizie strettamente necessarie a rendere le strutture idonee all’accoglienza e alla assistenza per le finalità di cui al comma 1, possono essere eseguite in deroga alle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380, delle leggi regionali, dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi locali, nonchè, sino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri in data 31 gennaio 2020, agli obblighi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151. I LAVORI POSSONO ESSERE INIZIATI CONTESTUALMENTE ALLA PRESENTAZIONE DELLA ISTANZA O DELLA DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀ PRESSO IL COMUNE COMPETENTE.LA PRESENTE DISPOSIZIONE SI APPLICA ANCHE NEGLI OSPEDALI , AI POLICLINICI UNIVERSITARI, AGLI ISTITUTI DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO,ALLE STRUTTURE ACCREDITATE ED AUTORIZZATE “.A seguito della pubblicazione del D.L. N.18 nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, il Presidente Enrico Rossi il giorno seguente, 18 marzo, emetteva l’ordinanza n. 16, con la quale ORDINAVA di approvare il Piano per la realizzazione di nuovi locali di cure intensive per un importo totale pari ad euro 16.046.660,00.Devo purtroppo constatare dal mio punto di vista, si è consumato uno spreco di denaro pubblico, senza avere,peraltro, mai coinvolto l’attuale Amministrazione Comunale di Massa, perché il progetto di realizzazione del reparto di cure intensive è arrivato troppo in ritardo, quando attualmente i posti nel reparto Covid del Noa sono più che sufficienti per ospitare  pazienti e comunque non è stata rispettata la normativa sopra citata, pochè in comune non è mai pervenuta la denunzia di inizio attività come previsto dall’Art. 4 del D.L. n.18 del 17 marzo 2020. In sintesi, non essendo stato l’intervento di tipo strutturale, L’ Asl,la Regione o chi per essi, avevano l’obbligo di  presentare la CILA ( Comunicazione inizio lavori asseverati ), in base alla Legge Regionale n. 1/2005 che ha sostituito la  Legge Regionale n.65/2004, cosa che  è stata disattesa, infatti, l’unico documento pervenuto in comune da parte dell’ Asl, è una nota protocollata il 25 marzo 2020 ( Prot. 19141 ), che riguarda, però, solo questioni legati all’aspetto sanitario del Covid- 19.Per quanto sopra, chiedo alla Procura della Repubblica di Massa, di accertare l’esistenza o meno di violazione alla normativa in materia urbanistica, individuando l’eventuale responsabile e perseguendolo civilmente e penalmente. Nel merito invito il Comune di Massa ad intervenire per accertare la situazione e quindi la Corte dei Conti a valutare se, in considerazione del ritardo accumulato per la realizzazione dei reparti in oggetto, che oggi non sono  più necessari per l’attuale fase di emergenza Covid 19, si è consumato uno spreco di denaro pubblico, addebitando l’eventuale importo del danno stabilito dal Tribunale Amministrativo, al Presidente della Regione Enrico Rossi e ai dirigenti della Regione Toscana e dell’ ALS competenti in materia.

Stefano Benedetti