“La situazione dei campeggi nel territorio di Massa Carrara è drammatica. Per l’estate 2020 l’ipotesi migliore è un crollo dei fatturati del 70%, quella peggiore è la cancellazione dell’intera stagione. Ma non, purtroppo, dei costi se qualcuno non interviene con un sostegno concreto alla categoria”. Il grido di allarme arriva da Matteo Tarabella, presidente Massa Carrara di Assocamping Confesercenti Toscana Nord. “Stiamo parlando di un settore che produce il 7% del Pil della nostra provincia – spiega ancora Tarabella – con 600.000 presenze e 500 posti di lavoro. Una realtà che ha bisogno di interventi immediati per salvare il salvabile. Un po’ di luce in fondo al tunnel la cominciamo a intravedere parlando di fase 2 e, soprattutto, con la possibilità di svolgere gli interventi di manutenzione grazie all’ordinanza regionale del 16 aprile”. Il presidente Assocamping entra poi nel dettaglio delle proposte. “Bisogna muoversi su due binari distinti. Il primo riguarda i tributi che competono ai Comuni. Stiamo parlando ad esempio della Tari. Fino ad ora si è parlato di sospensione ma non di un ricalcolo. I campeggi pagano a metri quadri e non su rifiuti prodotti. Quindi paghiamo cifre molto alte sia che ci siano 100 clienti che ce ne siano 2. Questo meccanismo per il 2020 va rivisto completamento. Non potremo infatti pagare i canoni previsti dalle attuali tariffe. A livello nazionale, poi, occorre modificare il credito di imposta del 50%, percentuale bassa, per sanificazione e dispositivi di protezione considerando che se i campeggi ripartiranno ne avranno bisogno in grande quantità”. Il secondo binario di cui parla Tarabella riguarda invece la auspicabile fase 2. “E’ necessario individuare in modo dettagliato e preciso i protocolli da adottare in vista della

stagione estiva e i tempi di apertura delle nostre strutture ricettive. Senz’altro il

valore aggiunto di campeggi e villaggi turistici è rappresentato, oggi più che mai, dai grandi

spazi. Le strutture ricettive all’aria aperta sono paragonabili a grandi parchi, in cui l’incidenza dei volumi chiusi è minima rispetto alla superficie della struttura e dove il metro

interpersonale può essere ampiamente rispettato”. La conclusione: “Ma prima di pensare alla ripartenza bisogna che il governo intervenga con provvedimenti concreti e incisivi: dal credito d’imposta sui canoni di locazione esteso anche alle strutture ricettive alla sospensione dei canoni demaniali fino all’esenzione di Tari e Imu e sgravi contributivi per nuove assunzioni”.