Siamo pienamente d’accordo con l’articolo degli abitanti del Fornello uscito sulla stampa  che chiedono di bloccare l’escavazione e destinare i medici del soccorso cave al Noa, anzi pensavamo avessero già provveduto.

Ogni giorno i cittadini vengono redarguiti perché non rispettano il precetto di stare in casa e non uscire se non per motivi essenziali, non solo per ridurre la possibilità di contagio, ma per evitare il potenziale rischio di incidenti che richiederebbero soccorso con impegno di posti in Terapia Intensiva, ma soprattutto di personale, attualmente assorbito e dedicato alla cura degli affetti da Coronavirus.

E’ vero che con le cave che lavorano è previsto che sia attivo un presidio di medici e infermieri pronti ad intervenire in caso di incidente in cava che potrebbero essere destinati ad altre necessità attuali del territorio.

Tutti conosciamo le condizioni in cui gli operatori sanitari stanno lavorando, con un sovraccarico individuale per limitatezza di numero delle risorse umane e di fronte a questa evenienza ci chiediamo perché non sia stato chiesto all’attività estrattiva di fermarsi.

Va bene che la chiamano “coltivazione”, ma questa attività non è assolutamente tra quelle indispensabili per la nostra esistenza per cui sarebbe stato un gran segnale di rispetto se le cave avessero chiuso o quantomeno gli fosse stato chiesto di farlo.

Luana Mencarelli

MoVimento 5 Stelle – Massa