“Un decreto che riconosce l’alto valore dell’artigiano nel tessuto socioeconomico nazionale e locale, capace di svolgere un ruolo ‘essenziale’ per la continuità quotidiana anche in una situazione di estrema emergenza. Tuttavia adesso ci aspettiamo che il governo faccia un ulteriore passo avanti e risolve la totale mancanza di dispositivi di protezione individuale, come guanti, mascherine e igienizzanti: una situazione che rende impossibile operare in tutta sicurezza e tranquillità. Aperti sì ma con tutte le precauzioni del caso, per imprenditori, lavoratori e cittadini”. E’ il commento del presidente di Confartigianato Massa Carrara, Sergio Chericoni, alla luce del nuovo decreto firmato mercoledì sera dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che di fatto impone una zona rossa su tutta l’Italia con spostamenti limitati solo per motivi essenziali.

Un atto che fissa anche con estrema chiarezza quali attività possono ancora rimanere aperte per non bloccare del tutto il paese rischiando poi di gettarlo nel baratro economico. E fra queste figurano proprio gli artigiani. “Non dobbiamo dimenticarci che moltissimi artigiani sono idraulici, falegnami, muratori, alimentaristi che garantiscono prestazioni essenziali soprattutto in una fase così delicata – prosegue Chericoni -. Assicurano che gli impianti elettrici delle abitazioni di chi deve restare a casa funzionino a dovere, così come gli impianti idraulici o quelli termici, così come i lavori di sistemazione di pareti o tetti danneggiati. Garantiscono, insomma, la normalità per chi resta a casa in modo da fermare la diffusione del contagio.

Tutto questo, però, deve essere fatto garantendo la sicurezza di tutti assicurando il giusto approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale a chi svolge un servizio essenziale. Prima di tutto ospedali e strutture sanitarie, questo non c’è dubbio, ma la produzione e la distribuzione di mascherine, guanti, igienizzanti e altro deve essere estesa il prima possibile o qui si ferma tutto. A oggi, invece, ci risulta che gli igienizzanti si trovino con grande difficoltà mentre di mascherine non ce ne sia alcuna traccia. Non sono reperibili sul mercato. Per questo – conclude il presidente di Confartigianato – crediamo che la prossima priorità del governo debba essere quella di mettere in campo una grande fornitura di sistemi di protezione individuale”.