intervengo, a titolo personale, in merito a quanto accaduto nei giorni scorsi al Liceo Classico “P. Rossi” di Massa.  Trattasi di un fatto più grave di quanto potrebbe apparire ad una analisi superficiale e disattenta e quindi da non sottovalutare: peraltro dico sin d’ora che chi intendesse sottrarsi ad una riflessione dei fatti, magari liquidando le critiche come ingiustificate o fuori luogo, certamente dovrebbe domandarsi se per lui la democrazia è una cosa astratta su cui speculare ogni tanto o invece un valore da attuare e difendere in concreto, e ancor più quale finalità debbano avere le scuole e quale ruolo dovrebbero svolgere i professori.

Accade infatti che in una importante scuola pubblica della nostra città ogni occasione di approfondimento culturale e didattico  si trasformi in un’opportunità per prendere la palla al balzo e fare propaganda politica e, diciamolo, pure dell’indottrinamento (a maggior ragione se come parrebbe ai partecipanti vengono assegnati crediti formativi). In questo la sinistra è veramente maestra nel camuffare, all’interno di iniziative apparentemente colte e di grande spessore intellettuale, tutt’altro. Peccato che per loro i buoni maestri e o i deputati a trasmettere ai giovani studenti “le verità” utili alla loro formazione e crescita siano sempre esponenti del loro mondo di sinistra e anche meglio se per giunta politicamente impegnati: l’ex sindaco Volpi e soprattutto l’attuale Consigliere Regionale Giacomo Bugliani, ad esempio. Il tutto grazie alle relazioni, neanche troppo disinteressate o celate, intessute da costoro e dal partito di cui essi fanno parte con Professori dello stesso Liceo (anch’essi impegnati attivamente in politica), con cui intrattengono più di un rapporto o legame. Insomma, quanto a rappresentatività dei relatori di questo fondamentale ciclo di incontri non c’è male. Ma, tenuto conto del contesto in cui l’intellighenzia di questa città si è sempre mossa, non ci sarebbe nulla di così anomalo o scandaloso, se non fosse per il fatto che, sempre costoro che sino ad oggi si sono sempre comportati come padroni assoluti, senza avversari, totalmente autoreferenziali, pienamente soddisfatti e compiaciti di loro stessi, si scandalizzino e si lamentino se il loro mono pensiero viene messo in discussione e si faccia avanti un’altra visione della città e della politica, che essi, “i veri paladini della democrazia”, vogliono censurare e non tollerano additandola come ottusa e ignorante (mi riferisco ovviamente agli attacchi subiti dall’A.U. di Asmiu Lorenzo Porzano). Mi domando, tuttavia, come si faccia a parlare di un tema come “la parola in politica” a ragazzi di un liceo, facendo intervenire come relatore un giovane politico che al limite avrebbe potuto e dovuto spiegare il proprio di linguaggio e non certo commentare quello di politici ben più titolati di lui e peraltro di gran lunga più esperti e capaci nella comunicazione. Vabbè, ammettiamo pure che un esponente locale del PD abbia la possibilità di dire la sua su un tema così delicato e suggestivo, stupisce però che ciò avvenga, di fronte ad una platea non ancora capace di giudizio critico e anzi facilmente influenzabile, in modo unilaterale, senza che si sia pensato ad un democratico e legittimo, oltrechè doveroso, contraddittorio. E qualora accada (..ovviamente è solo una mera ipotesi…) che il relatore, anziché citare frasi realmente pronunciate da esponenti politici di rilievo nazionale, ma guarda caso suoi avversari di partito, si sbagli (…ovviamente non di proposito…) e citi una frase in modo errato, e, magari, dal contenuto scorretto e denigratorio o decontestualizzata, come si potrà rimediare a questo grave vulnus, se manca ed è assente qualsiasi forma di controllo o possibilità di replica ?  Quale sarà l’impatto che questa “propaganda politica” dissimulata sotto le mentite spoglie dell’insegnamento avrà su questi giovani menti ? Non lo sapremo mai in realtà, ma permetteteci almeno di dubitare che questo sia il modo corretto di agire in tale ambito. Se proprio era necessario affrontare argomenti di questo tipo, dalla forte e necessaria connotazione politica di parte, sarebbe stato opportuno far trattare l’argomento da un soggetto autorevole e terzo e di seguito predisporre un confronto tra esponenti di diverse forze politiche per fornire agli uditori un quadro più completo e mettendo in evidenza diversi punti di vista. Così facendo, invece, si è approfittato di una posizione dominante per coltivare interessi molto di parte e pochissimo di interesse generale, passando sopra le teste di genitori e famiglie che sperano che la scuola aiuti i loro ragazzi a crescere e diventare adulti e non a come votare alle prossime elezioni. Ma sia sa, solo la sinistra ha diritto di esprimere legittime opinioni o di criticare, e quindi anche questo punto di vista verrà tacciato e censurato come offensivo e antidemocratico.

                                                                                                                        Cordiali Saluti

                                                                                                                     Francesco Persiani