Alternativa Civica prende spunto dal caso “Vetreria Bonini” – con i cui ex dipendenti solidarizza – per affrontare ancora una volta il tema della gestione della crisi d’impresa del nostro territorio, cercando di dare il proprio costruttivo contributo.

Infatti, Alternativa Civica “plaude” l’interessamento da parte dei consiglieri di minoranza e maggioranza alle sorti degli ex lavoratori VAB, evidenziando – però – che detto modus operandi è privo di ogni efficacia, fondamento e logica giuridica.

Bene dovrebbero sapere il Sindaco, alcuni assessori e taluni consiglieri comunali che le sentenze se non impugnate – decorsi i termini – passano in giudicato ma soprattutto che il diritto è l’inchiostro che esce dalla penna del giudice!

Bene dovrebbero sapere i vertici della nostra amministrazione che il Tribunale di Massa – sezione fallimentare – è tra i pochi a non aver adottato linee guida sulle modalità di presentazione dei ricorsi previsti dalla legge fallimentare per risolvere la crisi d’impresa.

Fatta questa doverosa premessa, posto che le pressioni politiche – di certo, salvo familiari e Santi in Paradiso – non potranno far cambiare orientamento agli organi della procedura fallimentare “VAB”, al fine di aiutare effettivamente imprese e lavoratori, Alternativa Civica propone:

  • di istituire una commissione permanente – anche sotto forma di osservatorio- a cui dovranno partecipare il Sindaco e rappresentanti delle istituzioni, il Presidente del Tribunale (che se lo riterrà potrà incaricare il Giudice Delegato), i rappresentati di categoria, i sindacati ed una rappresentanza del ceto bancario.

Tutto ciò risulta in linea con la novellata riforma della materia fallimentare, coerentemente con i principi affermati nella raccomandazione 2014/451/UE della Commissione del 12.03.2014, per garantire alle imprese sane ma con difficoltà finanziarie, l’accesso ad una procedura – diversa dal fallimento – che permetta la loro ristrutturazione, preservando così i) i valori dell’impresa; ii) le capacità imprenditoriali da spendere sul territorio, già fortemente penalizzato; iii) la salvaguardia del livello occupazionale.

Se a questa proposta venisse dato seguito, se la maggioranza ne capirà lo spirito, la nostra città, i suoi imprenditori ed i lavoratori tutti avrebbero l’effettiva percezione di essere tutelati dalle istituzioni locali: inutile è correre ai ripari dopo la pubblicazione di una sentenza di fallimento;L’osservatorio potrebbe trattare con tutte le parti solitamente coinvolte nelle dolorose vicende legate alla crisi d’impresa concorsuali e – collegialmente – segnare le linee guida atte a salvaguardare lavoro e dignità sociale di tutti i soggetti coinvolti.

Demagogico infatti è dichiarare pubblicamente che l’amministrazione Comunale tutela il lavoro, le imprese ed i lavoratori, quando poi non ha previsto o non mette in atto alcuno strumento efficace ed innovativo in grado di supportare queste realtà.

Come al solito Alternativa Civica è al servizio della città con proposte tecnicamente in grado di migliorarne le condizioni.