
il canile privato di Montepepe gestito dall’ Associazione in Difesa del Cane, è abusivo e realizzato abusivamente in un terreno di altrui proprietà ). Questo lo ha accertato il Comune di Massa, con l’emissione dell’ Ordinanza di demolizione n. 4394 del 28/11/2005 per opere abusive. L’ area interessata è censita al Fg.102,mappale 50 mq.3880 e mappale 152 di mq. 9990 e costituito di una serie di ricoveri per cani con platea in c.a. , strutture in pali e reti, coperture in ondulato con dimensioni variabili ed altezza media di 2,20 metri , con annessi ripostigli con strutture in pannelli coibentati, coperture a falda unica alti mt. 2,80. La stessa area insiste nelle vicinanze di una polla d’acqua e di un ruscello, nonché di un ospedale pediatrico e cardiologico, con grave e concreto rischio di inquinamento della falda acquifera sottostante. L’area è a destinazione agricolo collinare e diversi anni fa, il comune che voleva realizzarci un canile, ricevette dall’ Asl parere negativo perché in quel sito si prelevava acqua sorgiva per l’ acquedotto. Con il Nuovo Regolamento Urbanistico l’area ha mantenuto la propria destinazione.
In data 28/11/2005 il Comune di Massa con Det. 4394 ordinava appunto la demolizione delle opere abusive realizzate ed il ripristino dello stato dei luoghi entro il termine dei 90 gg., avvertendo che in caso di inottemperanza entro il predetto termine, i beni e l’area di sedime, fino ad un massimo di dieci volte la complessiva superficie utile abusivamente edificata, sarebbe stata acquisita di diritto gratuitamente al patrimonio comunale.
In data 01/07/2007, il Comune di Massa, dopo aver accertato che L’ ordinanza di demolizione era stata completamente disattesa, affidava l’esecuzione della stessa per aggiunti motivi di igiene, alla Ditta xxxx che, inspiegabilmente,non provvedeva ad eseguirla.Successivamente, in data 11/03/2008, con Determinazione Dirigenziale n. 1101, il Dirigente Venicio Ticciati annullava il provvedimento di accertamento per inottemperanza a demolire le opere abusive, poiché i proprietari del terreno erano risultati estranei all’ esecuzione dell’ abuso . Ma non solo, al fine di rientrare in possesso dei propri beni, gli stessi sollecitavano a mezzo raccomandata il Presidente dell’Associazione alla demolizione ingiunta dal comune, a cui loro stessi si associavano. Con lo stesso documento il Comune di Massa, considerato che per i precedenti motivi non poteva operare nei confronti degli ignari proprietari L’ acquisizione gratuita al patrimonio comunale, determinava di dare atto che “ Qualora rimanga ineseguita L’ ordinanza di demolizione di cui alla Determinazione n. 4394/05, L’ ordinanza stessa sarà eseguita a cura del comune con addebito delle spese a carico del responsabile dell’ abuso” .
Considerato che contro la sopracitata determinazione non è stato presentato alcun ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale e neanche il ricorso straordinario al Capo dello Stato e che ad oggi gli abusi contestati all’epoca non sono stati demoliti e che la stessa area è tuttora occupata e gestita come canile privato dalla stessa associazione, chiedo agli organi competenti in materia di abusi edilizi e di controllo degli abusi edilizi, di intervenire urgentemente con tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione per chiudere questa attività , demolendo tutte le opere già contestate e quelle nuove da accertare e ripristinando, quindi, lo stato dei luoghi, allo scopo di eliminare il rischio di inquinamento degli scarichi prodotti dal canile.
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Stefano Benedetti
Consigliere Comunale
Forza Italia