Affittava a fini turistici appartamenti vista mare a prostitute brasiliane transessuali clandestine, utilizzando prestanomi e omettendo di conferire al comune di Massa la tassa di soggiorno. I carabinieri, coordinati dalla procura di Massa Carrara nell’operazione chiamata “Poppea”, hanno smantellato un giro di prostituzione sulla costa apuana radicato da 10 anni: a favorire i transessuali era un immobiliarista milanese, 60 anni, proprietario di un complesso turistico residenziale formato da 11 appartamenti vista mare.

Non potendo affittare ai clandestini si avvaleva di prestanomi: i transessuali pagavano in media 600 euro di affitto che finivano tutti nelle tasche dell’imprenditore, per un giro di affari di oltre 4 milioni di euro solo nell’ultimo anno. Negli appartamenti venivano accompagnati i clienti, tra cui facoltosi cittadini locali, tanti turisti, stranieri e giovani 20enni. I carabinieri hanno smantellato anche un giro di spaccio legato alla prostituzione e interrotto i frequenti episodi di violenza subiti dai trans, oggetto di pestaggi e rapine.

L’imprenditore milanese, residente tra Massa e la Lombardia, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare di divieto di dimora in provincia di Massa Carrara: i reati contestati sono peculato (per l’omissione della tassa di soggiorno), e favoreggiamento della prostituzione. Cinque prestanome sono stati denunciati a piede libero mentre le prostitute clandestine verranno ora espulse dal territorio nazionale