
La Corte di Cassazione ha stabilito che la pensione di reversibilità spetta anche al coniuge separato che non ha diritto agli alimenti.
La decisione della Corte di Cassazione è arrivata in seguito alla richiesta sottoposta al Patronato INAPI della FENAPI da parte di una vedova, alla quale era stata negata la corresponsione della pensione di reversibilità in occasione della morte dell’ex marito in quanto non titolare dell’assegno di mantenimento all’atto del decesso del coniuge.
La pensione di reversibilità ricordiamo è quel trattamento che viene riservato ai superstiti del pensionato o del lavoratore deceduto.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Corte di Cassazione e a chi spetta la pensione di reversibilità.
Con la sentenza n. 7464 la Corte di Cassazione ha stabilito che possono beneficiare della pensione di reversibilità anche i coniugi separati che non hanno diritto agli alimenti.
Per i giudici, infatti, non è ammessa alcuna differenza di trattamento per il coniuge superstite separato in ragione del titolo della separazione. Questo in virtù della riforma dell’istituto della separazione personale, introdotto dal novellato articolo 151 c.c. e la predetta sentenza della Consulta.
Non solo, i giudici hanno affermato che il coniuge separato ha diritto alla pensione di reversibilità al fine di porlo al riparo dall’eventualità dello stato di bisogno.