
A seguito dell’illustrazione organica dei risultati della prima fase di campionamento condotta da Sogesid, avvenuta nel corso dell’ultimo tavolo tecnico di monitoraggio dell’Accordo di Programma sulle aree Sin/Sir, i Comuni di Massa e di Carrara hanno attivato tutti i canali di collaborazione con gli enti preposti – in particolare Usl Toscana Nord Ovest e Arpat – per una valutazione delle misure da mettere in atto e per rivedere le ordinanze emesse nel corso del tempo a tutela della salute dei cittadini.
Si è trattato di un lavoro molto articolato proprio alla luce della complessità dei dati che hanno confermato un livello di inquinamento complesso, diffuso a macchia di leopardo e non uniforme sul territorio. Sono stati organizzati alcuni tavoli tecnici con gli enti preposti nel corso dei quali i due Comuni hanno manifestato la volontà di rivedere le ordinanze già vigenti sul territorio. L’azienda Usl Toscana Nord Ovest ha condiviso sin da subito questa linea di aggiornare, mettere a sistema e rivedere le diverse ordinanze in modo da avere un dispositivo razionale ed esauriente. All’esito di questi tavoli, i Comuni hanno manifestato alla Regione questa volontà e tale esigenza è stata confermata con una nota successiva dall’azienda sanitaria.
«I dati che emergono da questa prima campagna di indagini, mostrano chiaramente come a distanza di così tanti anni la ferita è ancora aperta. Solo oggi a distanza di 20 dall’istituzione del Sin, abbiamo una campagna organica di campionamenti: questo è da un lato un importante passo in avanti per giungere alla definitiva bonifica, è il primo indispensabile mattone; ma dall’altro questa costatazione non può non farci riflettere sul troppo tempo trascorso finora» ha dichiarato il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale
«Stiamo parlando di un’area vasta, variegata e che comprende ampie zone residenziali: questi sono tutti elementi che acuiscono ancora di più l’urgenza di intervenire. Tutto ciò impone la necessità di procedere in tempi rapidissimi alla bonifica della zona sin/sir: questa non può essere considerata una pratica di gestione ordinaria del territorio ma deve essere una priorità. Sappiamo bene quanto spesso i tempi della burocrazia allunghino alcuni procedimenti amministrativi, ma questa volta occorre veramente un occhio di riguardo. Questo territorio non si può permettere un ulteriore allungamento dei tempi: abbiamo necessità che le scadenze siano rispettate, che tra le varie fasi non ci siano tempi morti, e che venga data la massima priorità per poter avviare prima possibile le operazioni di bonifica della falda» ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Sarah Scaletti.
Il sindaco di Massa Francesco Persiani ha aggiunto: «La riunione di oggi, dove sono presenti tutti i soggetti interessati, deve dare una spinta ulteriore ai lavori della Cabina di Regia, affinché si proceda con la massima forza possibile. Già troppi decenni sono passati senza un reale e decisivo intervento. Ora Basta. Coordiniamoci tra enti, favoriamo l’informazione con i nostri concittadini e proseguiamo spediti nel percorso che dovrà velocemente portare alla seconda fase di analisi ed alla programmazione delle bonifiche.».
«Il Comune di Massa ha agito assieme alla vicina Carrara richiedendo e promuovendo dei tavoli tecnici con gli enti preposti per attuare delle adeguate misure di sicurezza per la salute dei cittadini terminate con la formulazione di una ordinanza che vieta l’uso dei pozzi a scopo potabile e igienico sanitario in alcune determinato zone della città. È stato un lavoro complesso e articolato vista la vastità e la eterogeneità dei dati acquisiti sia sul tipo di inquinanti trovati che sulla individuazione geografica di essi, ringraziamo Arpat e Asl per il lavoro che è stato fatto assieme ai nostri tecnici e ci teniamo a precisare che il Comune non ha assolutamente condiviso la modalità di diffusione dei dati delle analisi dei pozzi avvenuta tramite la stampa creando solo del panico tra la popolazione» ha concluso l’assessore all’Ambiente del Comune di Massa, Veronica Ravagli.