
“SBLOCCA cantieri, un decreto che in linea di principio va nella direzione giusta, quella del buon senso. Finalmente il governo supera gli ostacoli imposti dal Codice degli appalti e torna ad aiutare le piccole e medie imprese che costituiscono il vero tessuto economico. Per evitare eccessiva discrezionalità nell’affidamento degli appalti pubblici, però, sarà necessario costituire a Massa Carrara una commissione ad hoc che rappresenti le imprese e le istituzioni, per verificare la correttezza delle procedure”. E’ la proposta che lancia il presidente della Confartigianato apuana, Sergio Chericoni, dopo aver analizzato nel dettaglio le novità introdotte dal Decreto legge 32/2019, cosiddetto Sblocca Cantieri, in vigore dal 19 aprile.
“E’ un decreto che ha molti aspetti positivi, come sottolinea Confartigianato a livello nazionale. Resta ancora la possibilità di affidamento diretto fino ai 40mila euro. Da questa cifra e fino a 200mila, invece, si passa alla procedura negoziata con 3 operatori. Poi, però, sono previste tutte procedure aperte, quindi con indizione di una gara a cui tutti possono partecipare, fino alla soglia di 5.548.000 euro. A nostro avviso si doveva mantenere la possibilità di una procedura negoziata, con 15 operatori, per una fascia intermedia da 200mila a 1 milione di euro: avrebbe garantito una maggiore territorialità, un affido degli appalti a chilometro zero. Bene poi l’aumento del tetto massimo per il subappalto, portato dal 30 al 50%.
Misure che si traducono in meno burocrazia e tempi più rapidi per realizzare le opere a favore delle piccole e medie imprese che non possono reggere il peso di una burocrazia farraginosa anche per piccoli importi”. Ora, però, c’è da risolvere il nodo dei tempi per vedere applicata la nuova normativa: “Si tratta di un decreto del Presidente della Repubblica che ha una serie di passaggi complessi, tramite il Consiglio dei Ministri, poi al Consiglio di Stato, al Parlamento per arrivare a un nuovo varo da parte del governo. Un percorso lungo che speriamo non trovi troppi ostacoli politici e non finisca nel pantano della competizione elettorale” dice ancora il presidente di Confartigianato che mette poi in luce quello che è un problema di fondo che la normativa non affronta: “Con l’affidamento diretto e la procedura negoziata con 3 operatori, la stazione appaltante, ossia l’ente pubblico, ha una discrezionalità che può diventare persino eccessiva che potrebbe non garantire una corretta rotazione degli affidamenti, così da far lavorare tutti.
Recenti pratiche del passato, nella provincia apuana, hanno lasciato negli operatori forti dubbi e qualcuna è pure finita al centro delle inchieste della Procura. Su questo fronte, tuttavia, si può intervenire anche a livello locale. Per questo – conclude Chericoni -, in caso di approvazione definitiva del decreto, proponiamo a tutti gli enti coinvolti e alle associazioni che rappresentano le imprese a vario titolo di creare una commissione speciale di controllo a Massa Carrara in cui ci siano rappresentanti delle imprese, della Camera di Commercio, della Prefettura, del tribunale e delle stazioni appaltanti che abbia il compito di verificare mensilmente la corretta gestione degli affidamenti”.