
Nell’ambito dei piani operativi volti alla tutela della regolarità del mercato dei beni, un’indagine condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Massa Carrara ha consentito di disarticolare un’intera filiera produttiva di articoli contraffatti, eliminando dai circuiti distributivi circa15.000 prodotti di bijotteria di prestigiose griffes, tra cui Chanel e Louis Vuitton. Nel corso dell’operazione, con l’individuazione di una struttura produttiva, è stata inoltre interrotta la fabbricazione e l’ulteriore immissione sul mercato di merce di natura illecita.
L’attività repressiva, realizzata dai militari del Nucleo Mobile del reparto massese, articolazione deputata al controllo economico del territorio ed al contrasto dei traffici illeciti, è scaturito da un controllo eseguito presso un esercizio commerciale di Marina di Massa, ove erano poste in vendita alcune collane, riportanti i citati marchi, a prezzi inferiori rispetto a quelli normalmente praticati al dettaglio.
Dalla immediata comparazione con i segni distintivi originali dei marchi interessati effettuata con la consulenza del perito incaricato, è emersa la natura di merce contraffatta dei beni.
Sono stati pertanto avviati immediati accertamenti sulla documentazione contabile di acquisto che indicava, quale fornitrice, una ditta di Arezzo, sita nella zona industriale del capoluogo. I finanzieri, recatisi presso l’azienda nella stessa giornata, hanno rinvenuto numerosi colli contenenti articoli di bijotteria e accessori per abbigliamento contraffatti riproducenti i medesimi loghi per un quantitativo di circa 13.500 articoli, già confezionati e pronti per essere immessi sul mercato.
L’ispezione dei locali ha portato alla scoperta di ulteriori documenti il cui esame ha indirizzato i militari verso ricerche finalizzate alla individuazione di ulteriori anelli della filiera distributiva. I militari hanno così localizzato un laboratorio di grafica, poco distante, anch’esso sito nella medesima zona industriale, rivelatosi la centrale di produzione degli articoli contraffatti. All’atto dell’accesso, era in funzione un macchinario laser, collegato ad un personal computer in grado di “stampare” sulle placche metalliche i segni distintivi. Circa 1.500 ulteriori accessori erano già stati confezionati.
Accertato che la produzione avveniva senza alcuna autorizzazione da parte delle case di moda, i macchinari e la merce sono stati sottoposti a sequestro.
Complessivamente, l’operazione ha portato alla segnalazione a piede libero di quattro responsabili, per reati che vanno dalla fabbricazione alla vendita di materiale contraffatto, ai sensi degli artt. 473 e 474 del codice penale e al sequestro di circa 15.000 articoli, per un valore di circa 140.000.
L’attività svolta conferma l’impegno della Guardia di Finanza a tutela della regolarità dei mercati, a tutela del consumatore e dei soggetti operanti in maniera regolare.