L’eredità amministrativa che ci ha lasciato la precedente Giunta Volpi, merita  un’attenzione particolare, poiché non si tratta solo di  fallimento politico,  ma di  un vero e proprio danno alle casse pubbliche che fino ad oggi non è mai stato contestato a nessuno, se si esclude il processo Cermec/ErreErre finito in questi giorni con una larga prescrizione di tutti i reati contestati. A mio avviso, si tratta di agire per effettuare una verifica complessiva di tutti gli enti pubblici partecipati dal comune come Cermec, Master,Erp, tra i più importanti e strategici, all’interno dei quali il Centro Sinistra ha fatto e fa, tuttora, i propri comodi. Per questo motivo, ritengo di iniziare proprio dal Cermec, che presto cambierà dirigenti e amministratori, augurandomi che le scelte rappresentino l’inizio di un cambiamento fondamentale per migliorare i servizi sul territorio. Il secondo passaggio sarà quello di informare la Corte dei Conti, che riceve in copia questa mia relazione con la  richiesta di una verifica complessiva  di tutto ciò che il sottoscritto, scrive , in qualità di Consigliere del Comune di Massa, socio di Cermec. Dobbiamo tenere  in considerazione anche l’arrivo della stagione estiva e turistica, perché non possiamo permetterci assolutamente di puzzare l’aria con terribili miasmi, come è sempre accaduto nel passato. Per entrare nella vera dimensione della questione legata alla gestione del Cermec e poter comprendere bene quello che sta accadendo da anni, è sufficiente effettuare un sopralluogo, accedendo all’interno dell’azienda dal cancello di via Longobarda, per poter osservare sulla destra una struttura prefabbricata e ormai obsoleta, acquistata dall’azienda direttamente dalla Società Carrarese Calcio esattamente due anni fa ad un prezzo decisamente alto, fissato in euro 34.170,00. Si trattava di fabbricati inutilizzati in procinto di essere rottamati e che attualmente sono ancora li abbandonati. Nel merito, credo che sia necessario avviare una indagine per accertare eventuali danni. Più avanti, ci troviamo di fronte all’area che comprende gli uffici amministrativi, acquistata in pieno concordato amministrativo per la somma di euro 1.700.00,00, area adiacente all’impianto di circa 10.000 metri quadri  di proprietà di Imerys e ciò in nome di un contenzioso all’epoca già in essere con la stessa società per problemi di bonifiche dell’area dove insistevano i loro impianti, per l’inquinamento causato dal vecchio inceneritore gestito da Cermec negli anni ’70.La motivazione dell’acquisto, peraltro ad un prezzo molto alto e fuori mercato, se si considera che all’epoca rientrava nel Sito di Interesse Nazionale ed attualmente invece nel Sito di Interesse Regionale, fu la volontà di voler disdire  il contratto di locazione delle aree di via Longobarda nelle quali si svolgono le attività di trattamento della raccolta differenziata ( Carta,cartone,legno,verde e plastica ) che mai fu disdettato e per il quale continuiamo a pagare a Fin-Lor un canone di locazione pari ad euro 400.000,00 annui. E’ bene precisare che l’area acquistata è tuttora inutilizzata e mai bonificata.A fronte di questi scellerati ed inutili acquisti, l’azienda non ha mai provveduto ad effettuare gli investimenti impiantistici, quelli più importanti e strategici ai fini di un miglioramento del servizio pubblico di trattamento dei rifiuti. L’ultimo intervento di vero revamping con il quale furono   apportate modifiche di rilievo dal punto di vista tecnologico agli impianti e strutture è stato eseguito negli anni 2000-2003. Su questo progetto,è necessario fare una riflessione perché se da una parte ci ha permesso di continuare fino ad oggi il trattamento dei rifiuti, dall’altra non possiamo dimenticare che l’impianto al momento del rinnovo era già superato sia dal punto di vista dell’efficacia del trattamento sia da quello dell’ economicità e della redditività.

A tutto ciò dobbiamo aggiungere i problemi tra i dipendenti, emersi varie volte anche sugli organi di informazione, le scarse manutenzioni preventive effettuate,  ed una non perfetta gestione del personale e soprattutto dopo il concordato preventivo, la totale assenza di investimenti dovuta alla gestione delle risorse indirizzata esclusivamente ai ricavi ed al ripianamento dei debiti senza dover ricorrere alle integrazioni di risorse da parte dei comuni soci attraverso l’adeguamento delle tariffe di conferimento. Negli ultimi sette anni, nonostante fossero diversi i progetti presentati di modifiche sostanziali e radicali, le risorse investite sulle strutture e sugli impianti sono state minime, quasi insignificanti, perché la volontà era quella di attendere la fine della procedura di concordato, perché queste venissero poi richieste all’ Ato Toscana Costa, dopo il conferimento delle aziende da parte dei comuni soci. Nel frattempo i macchinari e le strutture hanno raggiunto livelli di degrado estremo, costringendo gli addetti ed i tecnici ad operare in pessime condizioni e spesso ad eseguire attività non conformi alle norme e procedure, ciò per poter garantire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sul territorio, ma soprattutto a causa di questa situazione abbiamo subito e subiamo un grave  disagio olfattivo che nel periodo estivo si allarga eccessivamente fino in zona turistica con tutte le conseguenze del caso.

La cosa che genera maggiore perplessità è data dal fatto che questa azienda-carrozzone, anziché concentrarsi sui problemi impiantistici sempre più preoccupanti, si concentra sull’assegnazione di incarichi che, in queste attuali gravi condizioni, potrebbero essere anch’essi considerati uno spreco di danaro pubblico.

In merito a ciò contesto la decisione di individuare figure esterne all’azienda, inserendole perfino nell’organigramma aziendale, forse per seguire il concordato secondo i crismi contabili delineati dal tribunale fallimentare , scelta che ha comportato l’attribuzione di procure speciali ad un commercialista esterno e ad una figura dirigenziale di Amia con delega al personale, i quali percepiscono circa 3.000,00 euro mensili. Sottolineo e chiedo alla Corte dei Conti una verifica per accertare se corrisponde a verità che i due consulenti esterni ad oggi hanno percepito circa 850.000,00 euro. Tra l’altro quasi contemporaneamente alla nomina del consulente con delega al personale , l’azienda aveva attribuito una ulteriore delega ad un quadro aziendale, a tale Stefano Donati, peraltro inquadrato con contratto di lavoro da giornalista, probabilmente difforme  rispetto al comparto ambiente. A detta di alcuni dipendenti, che mi hanno recapitato un documento, nonostante la presenza di diversi responsabili del personale, l’ambiente di lavoro sarebbe invivibile e  disorganizzato, senza considerare i premi di produzione e superminimi, in questo momento in fase di conferma per un importo pari ad euro 47.000,00 per una decina di dipendenti.

Anche sul personale si sono creati negli anni problemi che oggi sembrano quasi insuperabili, come la massiccia presenza di personale generico non specializzato, nonostante la messa a riposo di addetti con esperienza e la piaga delle malattie professionali e delle prescrizioni mediche di invalidità temporanea/definitiva, mai affrontate serialmente e radicalmente. Infatti negli ultimi anni, gli inserimenti di personale hanno riguardato principalmente la sola copertura dei ruoli relativi alla conduzione di mezzi meccanici, tralasciando l’inserimento di personale con  competenze impiantistiche e manutentive meccaniche  e/o elettriche, necessarie per gli impianti industriali come il Cermec.

Nel prossimo triennio 2019 – 2021 saranno 10 le unità che dovranno essere sostituite per messa a riposo lavorativa cinque quest’anno, due nel 2020 e 3 nel 2021 e nel merito mi auguro che gli enti proprietari decidano di avviare percorsi concorsuali e non assunzioni dirette, pratica abbastanza utilizzata in passato in diversi menti pubblici.Chiedo,inoltre, una verifica della trasparenza utilizzata per l’affidamento della gestione dello smaltimento e del trasporto a discarica dei rifiuti e quindi se vengono indette regolarmente gare pubbliche e su che basi vengono poi fatti gli accordi di lavoro.

Chiedo di verificare tutte le procedure di lavoro compreso ad esempio il tempo di fermata delle matrici umide entranti  nei parchi di maturazione, la situazione attuale degli impianti ed un impegno preciso sull’assunzione di un nuovo Direttore con competenze ambientali specifiche e quindi auspico a breve la nomina di nuovi amministratori  fiduciari degli enti proprietari, Comune di Massa e Comune di Carrara e quindi la nomina del responsabile del Controllo Analogo necessario per avere un maggior controllo della situazione.  Massa, li 20 aprile 2019

STEFANO BENEDETTI

CONSIGLIERE COMUNALE FORZA ITALIA