“Il Sindaco De Pasquale ha annunciato alla città con toni trionfalistici il nuovo sistema di tracciabilità dei blocchi.  Fatta salva la buona volontà della società incaricata, il sistema non tiene conto della condizione reale del materiale estratto. Il super-esperto, ancora da assumere, dovrebbe visionare migliaia di fotografie e potenzialmente contestare la classificazione autocertificata dal concessionario escavatore.
Si passa pertanto dal tormentone grillino “tracciabilità blocco per blocco” all’esatto opposto e cioè alla “autocertificazione blocco per blocco”.
Gli stessi tecnici hanno ammesso candidamente che è impossibile , attraverso una fotografia, stabilire se un blocco è di prima o seconda scelta. Dato sostanziale visto che per alcuni materiali “ballano” tra una classificazione e l’altra, migliaia di euro.
In commissione marmo l’ilarità e l’incredulità hanno toccato il livello massimo quando si è paragonato la selezione delle mele a quelle dei blocchi di marmo. Vorranno mica arrivare all’introduzione del cosiddetto “tassello” del blocco come si fa con le angurie?
Una verità c’è in tutto questo. I contenziosi finiranno dato che saranno direttamente i concessionari a decidere quanto pagare. Inoltre si invertiranno i ruoli. Precedentemente infatti , dove la tassazione è aumentata gradualmente dagli 8mln annui agli attuali 26mln, erano gli stessi concessionari a sollevare contestazioni sull’ imposizione fiscale proposta dall’ente. Ora dovrebbe essere il Comune, qualora il super-esperto notasse discrasie tra una foto di un blocco impolverato e quanto auto-dichiarato dal concessionario, a contestarne l’errata tassazione e al fine di dimostrarlo andare magari in missione in Cina, o negli Stati Uniti, in Russia o in Arabia Saudita (qualora il blocco sia ancora intero) per recuperare il maltolto.
Si introduce pertanto una sorta di meccanismo alla stregua del Mercante in Fiera (dove il Mercante è il concessionario) in cui il gettito fiscale derivante dalla tassa marmi sarebbe completamente in balia di un sistema grottesco e poco funzionale, quantomeno non adatto a quanto prospettato.
La cosa si fa ancor più paradossale quando si annuncia di voler dare nome cognome e numero ad ogni blocco (proposta già presente nella bozza di regolamento presentata nel 2015, art. 24 comma 3) facendola passare come una novità o una svolta epocale.
Per non mancare di rispetto ai  tecnici che senza dubbio agiscono per il bene della comunità, appare evidente che il sistema che si cerca di introdurre certificherà soltanto una cosa: il definitivo appecoronamento della giunta grillina e di De Pasquale ai cosiddetti “poteri forti” molto spesso ricordati nella campagna elettorale del “cambiamento”.
E’ purtroppo probabile che nel maldestro tentativo di dimostrare di fare qualcosa da parte di questa amministrazione si metteranno a repentaglio risorse preziose per la comunità con l’aggravante che il sistema introdotto alla fine sia il solito inutile provvedimento a cui questa Giunta ci ha ormai abituato.
Un sistema di tassazione basato sull’autocertificazione della base imponibile (difficilmente contestabile come in questo caso) va oltre i sogni più sfrenati dell’evasore fiscale più incallito.”
Partito Democratico Carrara