Di seguito il comunicato integrale dell’ex vicesindaco di Massa, Guido Mottini, in replica alle dichiarazioni del sindaco Francesco Persiani:

“Facile parlare in modo così generico caro Sindaco, ma i cittadini e a questo punto anch’io aspettiamo ancora delle motivazioni valide e chiare su quanto accaduto. L’accusa di gravi lacune e carenze nel mio operato non regge: è vacua e non supportata da fatti reali. Nessun rancore caro Sindaco ma rabbia sì. In primo luogo perché i cittadini si aspettavano da lei un altro tipo di governo della città e che quel cambiamento promesso in campagna elettorale trovasse risposta immediata nel suo operato. E sappiamo entrambi che se i nostri rapporti si sono irrigiditi nel tempo è proprio a causa dei miei continui appelli nei suoi confronti per agire rapidamente (sempre disattesi). In secondo luogo rabbia perché lei per me è stato una profonda delusione sotto il piano politico ed umano. Le ricordo, casomai se lo fosse dimenticato, che fui io nel luglio 2017 a chiederle di candidarsi e successivamente a insistere con gli alleati di centrodestra affinché fosse anche il candidato unico. Le ricordo poi il mio impegno in campagna elettorale nel starle a fianco giorno e notte, mettendomi in gioco in prima persona, in tutti modi possibili, fino ad arrivare alla sua elezione. Questa secondo lei Sindaco, visto che è un’altra accusa che mi rivolge, le sembra slealtà? E’ lei casomai Sindaco ad essere stato sleale nei miei confronti non appena si è seduto sulla poltrona più alta del Comune. E’ vero che mi ha dato l’incarico da Vicesindaco, ma fin dall’inizio, purtroppo, è mancato completamente l’ascolto nei miei confronti rispetto al periodo pre-insediamento. Ma il potere si sa può cambiare le persone. Lei ha anche scritto sui social che nel caso in cui il mio giudizio sulla sua amministrazione fosse stato negativo avrei dovuto dimettermi prima. Non l’ho fatto, anche se non nego che più volte ci ho pensato, per senso civico e rispetto verso i cittadini che hanno dato la loro fiducia al centrodestra e che insieme abbiamo incontrato in campagna elettorale raccogliendo le loro richieste. Non mi sono dimesso, poi, perché nel momento in cui ho capito che lei era finito in balia dalla macchina burocratica comunale ho deciso di non arrendermi, tentando in ogni modo possibile di far passare una linea più decisionista sulle promesse fatte ai massesi. Alla fine caro sindaco spero che questa vicenda sia lo stimolo in più affinché lei si assuma una volta per tutte le sue responsabilità di fronte alla nostra comunità ed inizi a dar luogo a quel cambiamento che tanto chiedono i cittadini. Adesso non ha più scuse dove ripararsi”.