
Parla del territorio, della città, dell’essere massesi, “Primavera de Massa” poesia in dialetto di Ubaldo Bellugi è stata scelta per questi motivi e tra le polemiche degli ultimi mesi che hanno accompagnato questo evento, il marmo con incisa l’opera è stato inaugurato questa mattina dal sindaco di Massa Francesco Persiani e Franco Frediani, colui che ha proposto e portato avanti l’iniziativa. Presenti assessori, consiglieri comunali, sostenitori dell’amministrazione, i nipoti di Bellugi Guglielmo e Anita.
La zona è stata presidiata dalle forze dell’ordine, ma nessuna protesta da parte degli antifascisti che il sindaco ha comunque “invitato” a recarsi al parco dei Quercioli “per capire di cosa si tratta e spero che il 10 aprile, per la Liberazione, ci sia anche l’Anpi”. Per il sindaco sono importanti “i versi, il messaggio della poesia che fa parte della nostra tradizione; non è un busto, non è un ricordo e non significa che non portiamo avanti i valori della Memoria e dell’antifascismo”. Il parco dei Quercioli è stato scelto perché “la sua abitazione era qua di fronte” ha detto Frediani e quel parco è destinato ad ospitare altri monoliti di poeti dialettali massesi, “magari ogni 21 marzo di ogni anno, nella giornata mondiale della poesia”. Non è mancato l’accenno alle proteste della sinistra: “c’è stata una strumentalizzazione indegna perché si è voluto dare colore alla cultura, ho visto cattiveria” ha detto Frediani parlando anche di un sostegno mancato da parte di alcune associazioni culturali che inizialmente avevano espresso il proprio appoggio. Non hanno partecipato alcune scuole, al loro posto hanno letto i versi alcuni noti attori dialettali; la violinista Elena Cirillo ha eseguito “La primavera” di Vivaldi. Il marmo è stato donato da Alberto Pellegrini e Francesco Ricci e scolpito da Tiziano Gozzani. “E’ un’emozione vedere incisi sul nostro marmo i versi del più importante poeta della città” ha aggiunto Fabio Cristiani, uno dei sostenitori dell’evento. “Non si tratta di un poeta da niente – ha continuato – perché questi sono 20 versi divisi in quartine con assoluta precisione metrica, una poesia dedicata al territorio e al clima e a noi massesi; quest’opera – ha aggiunto – deve essere di tutti noi e renderci un’unica comunità”.