Sorpresa. “Crolla” la disoccupazione che passa dal 16% al 10,2% (miglior dato dal 2010) ed aumenta il numero degli occupati (+4.422) anche se si tratta principalmente di contratti a tempo determinato. Scossone “imprevisto” nel mondo del lavoro che nel 2018, secondo i dati provvisori dell’Istat, fanno registrare un vigoroso miglioramento. A dirlo è l’analisi puntuale della Camera di Commercio di Massa Carrara sulla base dell’aggiornamento del rapporto sul mercato del lavoro. “Il dato – spiega Dino Sodini, Presidente Camera di Commercio di Massa Carrara – sorprende anche noi perché si tratta di un fortissimo calo della componente dei disoccupati che non ci aspettavamo in queste dimensioni e portata rispetto alle nostre previsioni. Stiamo parlando di un balzo del 5,6% in meno rispetto ad un anno prima. L’inversione di tendenza, se pur lieve, l’avevamo già vista nel 2017 quando il tasso era sceso dal 16,6% al 16%. Per tornare a questi livelli dobbiamo andare al periodo pre-crisi. Invito in ogni caso a prendere questi dati con le molle trattandosi di dati provvisori”. La provincia di Massa Carrara è stata, nel 2018, insieme a Ancona, Fermo e Pistoia quella che ha fatto segnare aumenti più elevati del tasso di occupazione che sale fino al 62%, il 4% in più rispetto ad un anno prima ed ancora lontano dalla media regionale (66,5%) ma molto meglio se confrontato con quella nazionale (58,5). Gli occupati provinciali nell’anno appena concluso sono stati 77.049 in aumento, come annunciato, di ben 4.422 unità (+6%) grazie principalmente alla componente femminile (+2.571) che cresce quasi il doppio rispetto a quella maschile (1.851). Nel 2017 erano 72.627. A fare da contraltare però ci sono anche indicatori non proprio positivi come quello della forza lavoro e del tasso di attività che sono strettamente correlati: “in entrambi i casi la variazione è stata negativa: – analizza Vincenzo Tongiani, Presidente Isr – – 0,6% per quanto riguarda la forza lavoro, e questo denota che c’è un numero maggiore di persone che hanno smesso di cercare un impiego e che abbiamo stimato in circa 500 unità. Per quanto riguarda invece il tasso di attività che è dato dal rapporto tra le persone appartenenti alla forza lavoro e la popolazione di riferimento la flessione è stata dello 0,2%. I due dati sono consequenziali e perfettamente in linea rispetto alla dinamica che raccontano. Dopo un decennio emergenziale sul fronte della disoccupazione – conclude Tongiani – per la prima volta possiamo dire che siamo sulla strada per tornare ai valori pre-crisi. Restiamo ancora distanti dalla media toscana che si attesta sul 7,3% ma non siamo più un fanalino di coda”.