
Stato di agitazione per i lavoratori Sanac che lunedì mattina alle 10.30 si troveranno davanti ai cancelli dello stabilimento massese per chiedere certezze sul loro futuro. Una protesta che comprende anche il blocco dello straordinario e lo sciopero di un’ora per ogni turno di lavoro. Dopo l’offerta di acquisto da parte di Arcelor Mittal, i lavoratori attendono ancora che il Ministero e il Comitato di Sorveglianza si pronuncino sul piano presentato. Le buste le buste relative all’acquisto di Sanac erano state aperte a metà dicembre e l’unica offerta era stata proprio quella di ArcelorMittal, già acquirente di Ilva. L’eventuale aggiudicazione necessita di un accordo sindacale prima di essere perfezionata, ma i sindacati ancora non sono stati convocati dal Mise; da qui lo stato di agitazione. Nei giorni scorsi, anche l’amministrazione comunale ha chiesto un incontro al Mise e ricevuto rassicurazioni telefonicamente dal Sottosegretario Claudio Durigon. “Per Massa, che detiene il tasso di disoccupazione più alto di tutto il centro nord e che ha avviato l’iter per il riconoscimento di Area di crisi complessa – scrive l’amministrazione – la permanenza di Sanac è fondamentale per evitare un aggravio del dramma occupazionale, ma è anche il giusto riconoscimento ai lavoratori che da anni combattono per un posto di lavoro”. Sanac a Massa conta circa 130 dipendenti, più l’indotto; 400 i dipendenti in tutti e quattro gli stabilimenti. “Per l’amministrazione è di prioritaria importanza riuscire a risolvere positivamente la vertenza” dichiara il sindaco Francesco Persiani che si dice “disponibile ad un incontro che mi permetta da un lato di essere messo al corrente dell’attuale situazione e dall’altro di cercare di portare un contributo per arrivare ad una soluzione definitiva e positiva”.