
Mons. Giovanni Santucci ha presieduto la solenne liturgia, nel 63° anniversario della morte del Beato don Carlo Gnocchi (28 febbraio 1956).
Presente anche il Prefetto D’Attilio e l’Assessore alle politiche sociali di Massa, Amelia Zanti.
Oggi, venerdì 1° marzo il Vescovo di Massa Carrara e Sarzana, Mons. Giovanni Santucci, ha presieduto una concelebrazione eucaristica con la consacrazione dell’altare e la riapertura al culto della cappella del Centro “S. Maria alla Pineta” di Marina di Massa, dopo alcuni importanti lavori di ristrutturazione.
La cerimonia, a cui ha partecipato il Presidente della Fondazione, don Enzo Barbante, il Direttore Generale, Francesco Converti, il Prefetto di Massa, Paolo D’Attilio, il Questore Giuseppe Ferrari e l’Assessore alle politiche sociali, Amelia Zanti, si situava nel 63° anniversario della morte di don Carlo Gnocchi, avvenuta a Milano il 28 febbraio 1956 e di cui il 25 ottobre prossimo cadrà il decimo anniversario della Beatificazione.
Realizzata e progettata dall’architetto Gerlando Beninati, la cappella è caratterizzata in modo particolare dalla presenza dei preziosi marmi di Carrara, tra cui l’altare, donati dalle Cooperative Canalgrande, Gioia e Lorano che operano nell’attività estrattiva.
Il Tabernacolo, in bronzo dorato opera di Erika Ivacson è stato invece donato, insieme alla progettazione delle opere marmoree, dall’Associazione Ex Allievi di don Carlo Gnocchi.
Il crocifisso, riproduzione artistica di un’opera di Ave Cerquetti del 1984, è realizzato in resina a effetto bronzo dorato e montato su una croce in rovere sbiancato.
Le otto vetrate, dell’artista irlandese Bronach Mc Guinnes, poste alle pareti laterali, rappresentano un percorso narrativo di alcuni episodi salienti della vita di don Gnocchi: il dono del Carisma, rappresentato dallo Spirito Santo, ovvero la chiamata al sacerdozio, l’esperienza del dolore della guerra, la presenza di Dio nel dolore e nella sofferenza dei bambini, la madre Clementina, l’opera di Carità, con la rappresentazione del Centro massese della Fondazione, il silenzio del “passaggio” e il ritorno alla Casa del Padre.
La fase progettuale è stata curata da Gerlando Beninati, Giuseppe Barbaro, Dario Secchi, Sara Bazzani, Fabio Cenni e Francesco Martella.
I lavori sono stati condotti dalle ditte Uniedil s.r.l., Mosti R. e Mosti A. s.a.s., Venturini Marmi. Gli arredi sacri e le vetrate artistiche, sono state realizzate presso il Centro Ave Arte di Loppiano (Firenze).