
Consiglio l’Assessore Galleni a moderare i toni: nessuna speculazione politica da parte della sottoscritta. Invece di polemizzare avrebbe potuto fornire una risposta alla mia unica domanda che probabilmente non può dare. Uso il condizionale perché, a posteriori, constato, con amarezza, che l’occasione di saper amministrare con trasparenza è andata persa e che i presupposti iniziali di approfondimento e discussione sono stati elusi dall’atteggiamento di chiusura dell’Assessore Galleni che ha spostato parte della discussione sui binari di una sterile polemica (generata in parte anche da alcuni interventi provocatori).
In tal senso, per quanto mi riguarda, dopo questo atteggiamento, l’Assessore al Sociale dovrebbe immediatamente dare la risposta che ripropongo e cioè se è stato chiesto un Amministratore di sostegno per Umberto.
Se l’Assessore non riesce a sopportare la pressione mediatica e non vuol rispondere politicamente alle critiche, soprattutto in un ambito delicato come quello del sociale, è bene chiedersi se non sia il caso di occuparsi d’altro.
L’Assessore Galleni, trincerandosi dietro la sensibilità di alcuni dati e scaricando tutte le responsabilità ad altri enti, ha lasciato cadere nel vuoto la mia domanda.
Di fronte a questa mancanza di risposte chiedo che l’Assessore Galleni riapra una fase di studio e confronto reale su tutto il settore sociale.
Assessore Galleni sa che dopo quasi due anni di amministrazione cinque stelle stiamo ancora aspettando il “modello svizzero” e la rivoluzione del servizio sociale che lei aveva annunciato al momento del suo insediamento? Fare politica non può essere soltanto apparire per difendersi ma operare ed amministrare al meglio assumendosi responsabilità.
Con questo respingo tutte le accuse di strumentalizzazione al mittente e la invito ad occuparsi seriamente dei problemi della città senza polemiche ma dando risposte concrete e pertinenti.
Dico già da ora che non intendo più rispondere a mezzo stampa ad eventuali sue prese di posizione su questo caso.