
Nonostante Pierluigi Romeo di Colloredo avesse annullato il suo intervento al consiglio comunale per il Giorno del ricordo, la sinistra ha manifestato contro l’amministrazione e la sua presa di posizione. Un’ottantina di persone si sono riunite sotto il comune di Massa: i giovani del Movimento di sinistra, Cgil, Anpi, Massa città in comune, Casa Rossa occupata, l’unione sindacale di base. “La storia di Massa ci ha consegnato la democrazia e la volontà di non ammettere alcuna revisione nostalgica” dichiara Massa città in comune, “la contrarietà all’intervento di chi afferma che il fascismo finì nel ‘43 è più che giustificato”. I manifestanti colpevolizzano l’amministrazione e soprattutto il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti, di cui chiedono la rimozione, “di aver tradito la sua funzione di imparzialità minando la credibilità dell’intero consiglio comunale”. “Siamo scesi in piazza per dire che la storia non si baratta con una memoria che qualcuno vorrebbe condivisa – aggiunge Massa città in comune – ma che in realtà è un tentativo strumentale di nostalgici e revisionisti per ricostruire quel periodo”. E la deputata del Pd Martina Nardi attacca ancora il sindaco Francesco Persiani per aver “snobbato i parlamentari”. “Spiace constatare che le istituzioni non vengono più invitate ed è un fatto molto grave, una mancanza istituzionale” continua la Nardi. “Non era mai accaduto – conclude – non so se per ignoranza dei comportamenti istituzionali o se per volontà specifica di oscurare il lavoro dei parlamentari”.