La maggioranza canta vittoria per una variante al piano strutturale che doveva essere a detta della vecchia giunta a guida Buffoni portata in approvazione nel giro di circa sei mesi ed è invece arrivata rivista e corretta dalla Regione dopo circa 7 anni, inizialmente si parlava di una variante fatta con risorse interne all’amministrazione a costo zero ed invece abbiamo speso ben più di 100.000 euro. Nei dati complessivi di questo PS troviamo la previsione di circa 700 nuovi abitanti per il decennio 2016-2025, troviamo un dimensionamento pari a 305 alloggi, dei quali una quota non inferiore al 15% per edilizia residenziale sociale; per un aumento previsto della SUL pari a mq 31500 con 245 nuovi alloggi. 

 

Per le attività turistico ricettive i dati evidenziano una capacità complessiva attuale di circa 1592 posti letto, di cui 407 all’interno di strutture di tipo alberghiero e circa 1100 in RTA. Il nuovo P.S. intende riconfermare complessivamente la potenzialità inattuata del vecchio strumento urbanistico, pari a circa 7000 mq (6943 mq), che dovranno essere finalizzati alla riqualificazione, all’adeguamento ed all’ampliamento delle strutture ricettive.

 

Il Piano strutturale per le zone artigianale ed industriali conferma le potenzialità di sviluppo degli insediamenti esistenti con il dimensionamento complessivo dell’area produttiva è determinato in 7.000 mq di nuova SUL. Per quanto riguarda le attività diffuse, il Piano prevede possibilità di adeguamento, riqualificazione ed ampliamento entro il limite massimo di complessivi 1.000 mq di SUL.

Dallo stato di attuazione degli Standard urbanistici (servizi di interesse generale verde pubblico parcheggi e scuole) emerge una dotazione attuale di standard pro capite pari a 18,68 mq/ab (minimo di legge inderogabile di 18 mq/ab) e per la parte di verde e parcheggi 11,5 mq/ab, scarsamente soddisfacente considerando l’obiettivo di garantire una adeguata qualità della vita.

 

Il nuovo Piano Strutturale   individua “utopisticamente “come obiettivo l’incremento   degli   standard pro capite fino   al raggiungimento della quota di 30 mq/ab. Ci auguriamo che gli standard urbanistici migliorino e non siano usati come spesso accade come mere scuse per realizzare nuovo consumo di suolo spesso legato a speculazioni e non a reali esigenze del territorio.

Nonostante sia evidente che le previsioni di espansione del vecchio piano non siano state realizzate si continua a puntare sul consumo di suolo pensandolo ancora come un volano per l’economia.

Preservare il suolo è importante per vari motivi, per drenare le acque quindi resistere alle sempre più frequenti alluvioni; per produrre alimenti in coltivazioni locali, per creare spazi di aggregazione e di benessere per le persone.