
Migliaia di persone costrette a lasciare le proprie terre, quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della seconda guerra mondiale. Nella sala “10 aprile” in un consiglio comunale congiunto Massa e Carrara hanno celebrato il Giorno del Ricordo alla presenza delle istituzioni, autorità civili e militari e ai ragazzi delle scuole. Anche se “molti hanno rinunciato per problemi di ordine pubblico” ha riferito Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa che parla di “un messaggio di pace e di solidarietà che questa amministrazione vuole dare contro tutte le violenze”. Presente, tra gli altri, il consigliere regionale Giacomo Bugliani. Assente, tra lo stupore di Benedetti “perplesso di fronte a morti di serie A e di serie B” e del sindaco Francesco Persiani, l’Anpi. E il sindaco lo ha ribadito, riferendosi ad associazioni e consiglieri: “oggi gli assenti hanno torto”. “Come comunità non possiamo dimenticare questa barbarie già lasciata nel dimenticatoio per 60 anni – ha aggiunto – quello delle foibe è un dramma di tutti, è nostro compito dare giustizia ad ognuna di quelle vittime e noi massesi, che abbiamo conosciuto più di altri la barbarie della guerra, non possiamo dimenticare”. “La storia dell’umanità è costellata di orrori e la matrice comune è la sopraffazione del più forte sul più debole – ha detto Michele Palma presidente del consiglio comunale di Carrara – pochi decidono, molti eseguono e milioni muoiono; la speranza è che giornate come questa ci aiutino a prendere coscienza di quello che siamo, guardare con gli occhi dei più deboli e degli ultimi”. Dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal presidente della provincia Gianni Lorenzetti, in sua assenza Antonio Cofrancesco ha preferito lasciare la fascia provinciale a Stefano Alberti che ha parlato di un “dramma che è patrimonio di tutti, ma inserito in quello più grande scatenato da fascismo e nazismo”. Sergio Tabanelli Presidente associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, l’esule Vittorio Miletti e lo storico Matteo Marchini hanno ripercorso la storia dell’esodo e dei decenni lontani da casa. Toccante la poesia dell’esule Luciana Calochira.
Al termine del consiglio comunale congiunto, la commemorazione si è spostata al parco della ex Ugo Pisa. L’amministrazione comunale di Massa, assieme alle associazioni combattentistiche e d’arma, ai rappresentanti delle autorità civili e militari, agli esuli e molti presenti hanno deposto una corona in memoria dei caduti. La corona è stata deposta proprio di fronte alla targa “Giorno del ricordo”.