“Finalmente la Toscana ha un nuovo codice del commercio che sostituisce quello ormai superato che risaliva al 2005. Uno strumento che stabilisce nuove regole ad un settore che mai come adesso aveva bisogno di certezze.

Un plauso alla Regione per il lavoro svolto di concerto con le associazioni di categoria”. In queste parole tutta la soddisfazione di Alessio Lucarotti, presidente di Confesercenti Toscana Nord, all’indomani del varo del nuovo documento di programmazione regionale per il settore del commercio. “Il nuovo testo reintroduce alcuni punti fondamentali, quali la necessità di ristabilire regole per la competizione nel mercato e non abbandonarsi alla semplice deregulation imperante degli ultimi anni – dice ancora Lucarotti -, la centralità del commercio nel sistema economico regionale, la precisa definizione della concertazione come strumento di confronto e di governo del territorio.

Non mancano elementi innovativi,  quali la definizione ed il riconoscimento dei centri commerciali naturali come soggetti attivi nella partecipazione allo sviluppo territoriale”. Tra gli aspetti importanti, e soprattutto attesi, quello della somministrazione,  con particolare riferimento alle sagre per le quali vengono poste regole e vincoli.

“Per la prima volta – spiega il presidente Massa di Confesercenti Toscana Nord Paolo Arpagaus – viene disciplinato un fenomeno molto diffuso come la somministrazione temporanea durante sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, culturale, tradizionale, politico, sindacale, sportivo o eventi locali straordinari,  con una durata massima di dieci giorni consecutivi, in virtù di questo nuovo quadro normativo una revisione del  regolamento in essere del comune di Massa ci sembra doveroso e auspicabile.

E poi – continua Arpagaus – per quanto riguarda il commercio ambulante vengono definite in modo chiaro le regole per operare in questo settore, cercando di porre un freno al dilagante abusivismo più o meno mascherato.

Per quanto riguarda invece la media e grande distribuzione, dopo anni di vuoto normativo, si sono reintrodotte regole per un corretto governo del territorio,  come il mantenimento dei parametri numerici per le medie strutture di vendita (1500 e 2500 mq), la conferma del limite dei 15.000 mq per le grandi strutture e la reintroduzione della conferenza dei servizi, prima dell’autorizzazione per le grandi strutture di vendita.

“In un ottica di una proficua concertazione – conclude Arpagaus –   inviteremo  l’amministrazione comunale a un confronto sui nuovi scenari e tematiche  che la legge regionale ci pone.”