Alle associazioni che gestiscono i Cas il sindaco e la sua amministrazione hanno chiesto in modo fermo e fin dal loro insediamento di suddividere i ragazzi in diverse strutture, sparse su tutto il territorio e a piccoli gruppi, così da diluire la presenza ed agevolare l’inserimento nel tessuto sociale. Anche se questo comporta per le associazioni maggiori spese. Mesi fa l’assessore al Sociale Anna Galleni aveva espresso proprio all’associazione che ha rilevato l’ex Hotel Dora – all’epoca intenzionata a inserire un gruppo di 10 ragazzi in un unico appartamento nel centro storico – di evitare una così grande concentrazione ed escludere la collocazione nel centro di Carrara essendo questo un tessuto sociale particolarmente fragile e complesso.

«Ho saputo solo nella giornata di mercoledì che questa associazione, ignorando completamente quello che è stato chiesto dalla amministrazione, ha deciso pro domo sua di rilevare l’ex Hotel Dora ed istituire lì un Cas ad altissima concentrazione di persone. Il legale rappresentante dell’associazione che gestisce il Cas, pur di perorare questa scelta è arrivato a sostenere che l’hotel si trova al di fuori del centro storico, quando chiunque abbia anche solo familiarità con la nostra città sa che è stato edificato sull’antica cinta muraria di Carrara. Sgomenta, inoltre, che i rappresentanti di questa associazione siano anche cittadini di Carrara ed ignorino o vogliano ignorare le criticità del centro storico e ciò che è stato chiaramente espresso da questa amministrazione» ha commentato l’assessore Galleni.

Quello dei Cas, infine, come tutti sanno, è un progetto ben diverso da quello dello Sprar cui fa un riferimento Gianni Musetti. L’esponente della Destra, a voler pensar bene, ingenera volutamente confusione tra le due misure: difatti sia Sarzana, sia Massa- ovvero amministrazioni di centro-destra, quindi la stessa parte politica di Musetti -hanno e continuano ad avere sul proprio territorio i CAS.