È doveroso spiegare il motivo per cui non ho partecipato al voto della proposta di Consiglio Comunale nr. 270 sulla revisione delle partecipate in ottemperanza al Decreto Madia.

L’atto, sebbene condivisibile in pochi punti, presenta incertezze sul futuro di alcune società partecipate dal comune di Massa.

Tra queste, non poche perplessità ha sollevato il mantenimento strategico di Evam Spa in quanto  assolutamente non “espressamente motivato”, come prevede il decreto, ma l’amministrazione “si riserva per il futuro di operare ogni più opportuna verifica ed iniziativa per dare compiuta attuazione alla previsione normativa in tema di partecipazioni societarie” lasciando intendere che allo stato attuale la volontà sarebbe quella di mantenere l’azienda pubblica, ma in futuro non è dato sapere quale sarà la sua fine.

Non è nemmeno sufficiente la revisione dello Statuto, peraltro già contenente la mission della valorizzazione del territorio, poiché abbiamo visto che in tutti questi anni non ha prodotto alcun effetto.

Votare un atto ritenendo che allo stato attuale le condizioni strategiche affinché resti pubblica siano presenti, e subito dopo procedere alla revisione statutaria per darne “forza pubblica” vorrebbe dire licenziare un documento contenente un falso ideologico.

E in questo caso la responsabilità cadrebbe sui consiglieri comunali.

Le varie dichiarazioni sulla privatizzazione dell’Evam Spa lasciano sottintendere scenari non proprio rassicuranti, ma è altresì vero che deve emergere la valenza “pubblica” affinché si possa continuare ad annoverarla tra le partecipate.

Per questo ci preme suggerire, al di là di una demagogica e asettica riga inserita ex post in uno statuto, quanto sia opportuno dare un segnale della sua funzione utile per il territorio in modo tale da renderla inequivocabilmente strategica.

A tal proposito sarebbe opportuno che CDA di Evam Spa e comune si parlassero per siglare un accordo, mai stato fatto, dove la società si impegna a garantire ogni anno la fornitura di almeno 500.000 bottiglie di acqua gratuitamente a tutte le scuole comunali in maniera tale da renderla imprescindibile.

Questo, a nostro avviso, sarebbe un vero segnale della volontà di attuare ogni sforzo affinché Evam Spa continui a restare pubblica.

Il Consigliere comunale

Stefano Caruso