Con lunedì scorso la commissione speciale su Gaia ha terminato il proprio lavoro di ascolto dei comitati cittadini che tanto si sono impegnati nella lotta per la difesa dell’acqua come bene comune.

E’ corretto premettere che il grande lavoro dei comitati e dei cittadini è stato prezioso per sollevare alcune tematiche e trovare grazie anche alla collaborazione del consiglio comunale alcune soluzioni.

E’ giusto ricordare che a fronte della grande mobilitazione il consiglio comunale ha prima voluto inserire all’interno dello statuto comunale l’acqua tra i beni comuni e poi ha deliberato di istituire una commissione speciale sulla società Gaia con l’obiettivo di chiarificare, coinvolgendo la stessa società GAIA, i costi che entrano in bolletta.

Considerando che le regole attuali fanno si che la tariffa sia costruita con il metodo del full recovered cost (cioè tutti i costi finiscono in bolletta) allora se non vogliamo essere populisti ed ipocriti dobbiamo porci una prima domanda politica: E’ corretta questa tariffazione? oppure è opportuno che i costi degli investimenti siamo spalmati sulla fiscalità generale?

Nonostante concordo pienamente sul far si che sia la fiscalità generale a farsi carico degli investimenti, purtroppo su questa tematica il consiglio comunale non ha competenza, mentre il consiglio e la commissione diventano fondamentale sulla gestione della società:

– è corretto che un’azienda “pubblica” abbia una veste cosi spiccatamente privatistica sia nei metodi che nell’organizzazione?

– se l’acqua è un bene così prezioso e se depurazione e  distribuzione hanno un costo elevato come giustifichiamo una percentuale intorno al 40% di perdite?

– il sistema di aiuto alle famiglie bisognose attraverso il sistema dell’ufficio Servizi sociali, sta funzionando, come potremmo migliorarlo?

– Quali  e quanto pesano le esternalizzazioni e le consulenze.

Queste ad altre questioni affrontate in questi pochi mesi permetterebbero di migliorare un sistema che comunque ad oggi ha delle sue regole, ma il miglioramento è possibile solo attraverso l’ascolto ed il confronto e soprattutto con la volontà di combattere delle battaglie anche politiche insieme e non singolarmente; un coinvolgimento che deve essere vissuto in prima persona dai sindaci che sono soci e proprietari di Gaia.