Anche se sono trascorse poche settimane dal suo insediamento ed è presto per esprimere giudizi definitivi sull’Amministrazione comunale di Carrara, è ormai evidente ogni volta che è stata chiamata ad assumere decisioni che presuppongono un minimo di sensibilità, ha dato ampia dimostrazione inadeguatezza oltre che di incapacità a comprendere i problemi.

Nata all’insegna della formula “efficienza, risparmio, trasparenza e partecipazione” non ha perso occasione per smentire scientificamente, nella pratica quotidiana, tutti i suoi postulati.

La formula, infatti, si è rivelata così complessa che la maggioranza, dopo avere completato molto faticosamente una giunta già ampiamente criticata per intrecci famigliari e rapporti più o meno visibili con quelle “lobby del marmo” che in campagna elettorale De Pasquale voleva cancellare di botto, ci ha offerto un ingiustificato aumento delle spese con l’ampliamento del numero degli assessori accompagnato dalla nomina di un “portavoce” esterno figura scomparsa da un decennio dal panorama del comune.

È evidente che, pur nel poco tempo trascorso, sorgono perplessità ed iniziano riflessioni anche fra quanti hanno votato per il “cambiamento” e che oggi registrano, con perplessità le prime azioni di un’amministrazione che poco si cura dei percorsi partecipativi ieri promessi ma, ad oggi, non mantenuti da un Sindaco che si nasconde dietro azioni e dichiarazioni di un “direttorio” che, nella pratica, sembra averlo totalmente esautorato.

Gli atti e i comportamenti di un’Amministrazione che procede per epurazioni dei non allineati, come dimostra la vicenda della cacciata del Segretario generale e, come testimoniano atti non isolati nei confronti di singoli dipendenti, lasciano intravvedere un cupo panorama di prevaricazioni conclamate che aiutano a creare un clima che sembra già interrompere la luna di miele post elettorale.

Così, dopo avere sprecato risorse per l’installazione di un Tatzebao musicale sorvegliato a vista in piazza Menconi, ed essersi limitata a presenziare agli eventi estivi già pianificati, l’Amministrazione ha deciso con un atto unilaterale, in vero Diktat ferragostano, per sopprimere l’asilo di Bergiola dove i bambini venivano accolti e seguiti dalle maestre e coccolati da un’intera comunità.

È bene ricordare che, a differenza di altre scuole dei paesi a monte, chiuse per decisione delle istituzioni scolastiche regionali e statali, l’asilo di Bergiola, che è invece di esclusiva competenza comunale, è stato mantenuto in attività in questi anni per una scelta che voleva tenere conto delle evidenti necessità delle famiglie e dei bambini e che restano valide ancora oggi.

La soppressione dell’asilo è l’ennesimo esempio di incapacità, impreparazione e inadeguatezza di una giunta che si sta sempre più caratterizzando per un populismo destrorso, capace di assumere decisioni che colpiscono le famiglie nel punto più delicato, sensibile e centrale della loro organizzazione: la cura dei bambini.

La motivazione presentata per la chiusura della scuola appare del tutto ingiustificata anche in considerazione del fatto che non si registrerebbe nessun aumento di spesa rispetto al passato e che, oltretutto, la nuova amministrazione avrà a disposizione maggiori risorse a seguito dell’azione di contenimento della spesa già attuate nel corso degli anni precedenti senza contare nuovi finanziamenti regionali e statali nonché la disponibilità di oltre 350.000 euro spesi in questo esercizio per lo svolgimento delle elezioni amministrative.

Riteniamo perciò che sussistano tutte condizioni perché la giunta riveda la sua decisione, insostenibile sia alla luce dei motivi finanziari sia per il necessario rispetto nei confronti dell’intera comunità di Bergiola che, già svantaggiata per la mancanza di altri servizi, merita ben altra considerazione.

Partito Socialista Italiano – PSI

Segreteria Comunale di Carrara