CONTRIBUTO PER R.U.
L’ormai decennale crisi economica e l’immobilismo amministrativo del nostro territorio rendono
quanto mai indispensabile ed urgente il completamento dell’iter amministrativo del R.U.. Quest’ultimo
costituisce infatti lo strumento più importante per la ripresa dell’intero comparto dell’edilizia, da sempre
volano principale dello sviluppo economico.
Lungi dal rappresentare la risoluzione di tutti i problemi legati all’edilizia, il R.U. rappresenta
comunque uno strumento indispensabile ed il presupposto principale da cui derivano investimenti, scelte e
programmazione di cittadini, imprese e categorie professionali, nonché la principale opportunità per lo
sviluppo di idee e progetti innovativi di riqualificazione del territorio.
Nell’interesse della città è quindi auspicabile che questo iter amministrativo si completi nel più
breve tempo possibile.
Inoltre, sempre sotto il profilo amministrativo, è importante che gli strumenti della pianificazione
territoriale e urbanistica siano portati a completo regime, nel rispetto del Pit e della legge urbanistica
regionale. Ciò garantirebbe una gestione più flessibile degli atti di governo del territorio, evitando l’entrata in
vigore di misure di salvaguardia regionali potenzialmente paralizzanti per le già scarse possibilità operative
del settore, con ricadute ancor più negative in ambito occupazionale, produttivo e sociale.
La città non può quindi assolutamente permettersi un tale rischio, tanto più se si considera che la
nostra provincia è ad oggi il fanalino di coda nel panorama economico regionale.
Nello specifico, la gia’ preannunciata decisione di sopprimere gli ARU, fortemente contestati dalla
popolazione, va nella direzione giusta.
Si ritiene, pero’, che l’intera materia degli ARU debba essere riconsiderata alla luce delle
osservazioni regionali, in particolare per quanto attiene la problematica della riperimetrazione dell’area
urbanizzata e le relative implicazioni con il piano paesaggistico.
Alla riduzione del ruolo degli ARU deve corrispondere un potenziamento ed una maggior efficacia
del R.U. in materia di interventi ammessi sul patrimonio edilizio esistente.
In proposito si indicano i seguenti criteri:
– massima possibilita’ dei cambi di destinazione d’uso anche verso la residenza;
– potenziamento delle possibilita’ di incremento di superficie con riferimento, non agli edifici, ma ad
ogni singola unita’ immobiliare;
– estensione della possibilita’ di sopraelevazione a tutti gli edifici attualmente monopiano;
– estensione della possibilita’ di demolizione e ricostruzione dei manufatti esistenti, ben oltre la
limitata casistica attualmente prevista dal R.U.;
– possibilita’ di realizzare limitati interventi di completamento nel tessuto edilizio esistente.
Quanto sopra, nella convinzione che per recupero del patrimonio edilizio esistente non si debbano
intendere esclusivamente gli interventi rivolti al rinnovamento del semplice manufatto, ma un programma piu’
articolato di recupero al mercato di consistenze degradate e dismesse e di potenzialita’ gia’ insite nel tessuto
esistente.
Per favorire questa politica, l’unica in grado di rimuovere situazioni di degrado ed abbandono ormai
annose, è necessario attivare meccanismi di premialità, ai quali saranno destinate le quote di
dimensionamento liberate dalla soppressione degli Aru.
Si evidenzia, infine, la necessita’ di semplificare le procedure amministrative, limitando l’uso dei
Piani attuativi ai soli interventi di consistenza sensibile.
Comitato Tecnico Urbanistico Area Renzi