Stanotte è mancata Gabriella Gabrielli. La comunità massese perde una persona straordinaria che ha dedicato tutta la sua vita agli altri. Gabriella è stata una donna sempre in prima linea, che ha interpretato la propria esistenza come un costante impegno, vissuto senza un attimo di respiro alla ricerca di soluzioni che consentissero ai tanti che si rivolgevano a lei di poter stare meglio. Il suo impegno, in politica, nella professione, nello sport, nei molteplici ambiti che ha coltivato, è riassumibile in questa semplice quanto fondamentale espressione: far stare meglio gli altri. Tutti ricordiamo le interminabili file che si addensavano davanti al suo ufficio di assessore – o meglio di assessora come lei teneva ad essere definita – di fronte alle quali Gabriella si adoperava in mille modi per trovare risposte, per concepire progetti, per scegliere le parole e i gesti giusti perché nessuno si sentisse solo. Gabriella conosceva bene i nomi e i volti di migliaia di persone, erano la sua grande famiglia a cui dedicava tutta sé stessa in una dimensione collettiva della propria esistenza nella quale spesso non c’era alcuno spazio neppure per la sua vita personale. In questo senso interpretava la politica come una vocazione totale, come una religione civile, che doveva esprimersi nell’affermazione dei diritti e delle libertà, in modo particolare di chi era più debole e più fragile, e che, dunque, di quei diritti e di quelle libertà aveva maggiore bisogno. Alla dedizione quotidiana agli altri, Gabriella abbinava una straordinaria curiosità per il cambiamento, per i grandi sogni, per le visioni lunghe, che inseguiva leggendo, studiando, peregrinando alla ricerca delle esperienze migliori, da cui nascevano poi le sue affascinanti intuizioni. Penso che molti, salendo le scale del Comune e vedendo la porta d’angolo del secondo piano, continueranno a immaginare Gabriella, affannata, travolta dalle carte, circondata da bambini di paesi lontani, da massesi in difficoltà e da giovani con i loro progetti, a cui lei voleva dare una risposta. Oggi è davvero un triste giorno.

Il Sindaco Alessandro Volpi