Il Commissario Putamorsi emana le Direttive sulle “zone contigue”

La richiesta di variante al piano di coltivazione per la cava Piastrone nel comune di Stazzema, che ha provocato le osservazioni degli abitanti di Cardoso, Volegno, Pruno Pontestazzemese, è stata sospesa. Questa la decisione della Conferenza dei servizi che si è riunita il 10 Maggio scorso presso la sede di Massa del Parco Regionale delle Apuane congiuntamente alla Commissione tecnica del Parco. La Conferenza, convocata per l’acquisizione dei pareri, nulla osta e autorizzazioni in materia ambientale relativi alla richiesta di varante al piano di coltivazione della cava Piastrone, non solo ha rilevato una serie di carenze di documenti (tutti elencati nel verbale delle riunione), ma ha anche ritenuto che l’ampliamento proposto ricadesse “ancorché in minima parte, al di fuori dell’area contigua di cava”. Da qui la decisione di richiedere chiarimenti alla ditta che avrà 45 giorni di tempo per fornirli.

 

La riunione si è espressa anche in merito alle osservazioni dei cittadini ritenendo che “siano in parte pertinenti ed in parte non pertinenti con l’oggetto della presente conferenza”. Sono pertinenti le osservazioni che segnalano carenze nell’analisi dello stato dell’ambiente, carenze nella valutazione degli impatti prodotti dall’intervento e carenze progettuali.

Non sono pertinenti, si spiega nel verbale della Conferenza dei servizi,  le osservazioni relative alla eccessiva vicinanza dell’area estrattiva con i centri abitati, in quanto la destinazione estrattiva dell’area e la sua precisa perimetrazione, è stata fatta con scelte effettuate dalle leggi regionali n. 65/1997 e n. 73/2009 e con gli strumenti urbanistici del Comune di Stazzema.

 

Direttive per l’esercizio estrattivo in prossimità dei perimetri esterni delle zone contigue di cava.

La richiesta di variante per la cava Piastrone ha messo in luce diverse criticità connesse alle attività estrattive che intendono scavare sul limite estremo delle cosiddette “zone contigue di cava”. Una simile condizione ha fino ad oggi interessato pochi siti, ma ha pure causato conflitti e lasciato spazio a interpretazioni, oltre a provocare talvolta modifiche e trasformazioni allo stato dei luoghi esterni a tali zone. Il Commissario del Parco Alberto Putamorsi è pertanto intervenuto in questa materia emanando Direttive precise per i propri Uffici tecnici  (con la deliberazione n. 16 del 12 maggio 2017), rintracciabili sul sito del Parco (www.parcapauane.toscana.it).

“Con questo atto d’indirizzo – spiega Putamorsi – abbiamo deciso di mettere punti chiari e inequivocabili per scongiurare e prevenire trasformazioni al di fuori dei perimetri destinati alle attività estrattive. Le direttive impartite esprimono la chiara volontà di adottare la massima precauzione nei confronti di quelle porzioni di area parco e di area contigua che si trovano a diretto contatto con i perimetri estrattivi. Da ora in avanti, per le cave a cielo aperto, non sarà più possibile scavare sul confine delle zone contigue di cava perché sono state individuate diverse fasce di rispetto e di sicurezza”.