Sono passati ormai cinque mesi da quando il consiglio comunale di Carrara ha approvato all’unanimità un documento in 13 punti sul potenziamento e l’adeguamento della sanità pubblica territoriale in funzione dell’apertura dell’ospedale unico per acuti a Massa e la contemporanea chiusura dell’ospedale di Carrara. Di questi 13 punti nemmeno uno è stato attuato dalla ASL, nemmeno il crono-programma richiesto è stato presentato: allo stato attuale delle cose Carrara ha avuto chiuso il suo ospedale ma non ha avuto quel potenziamento territoriale del servizio sanitario territoriale promesso e sbandierato quando si doveva convincere i cittadini che si poteva chiudere l’ospedale, ma messo nel dimenticatoio fino al Consiglio comunale straordinario di ottobre, convocato solo perché fortemente voluto e preteso dai comitati di lotta per il diritto alla salute.
Doveva nascere una Casa della Salute avanzata con Punto di Primo Soccorso h24 nell’area del Monoblocco a Carrara e invece è stata realizzata una specie di guardia medica aperta 12 ore al giorno che tutto è meno che una Casa della Salute complessa o un Punto di Primo Soccorso; stessa storia ad Avenza dove doveva nascere una Casa della Salute complessa h 24 attrezzata per rispondere alle esigenze delle decine di migliaia di abitanti concentrati tra Carrara e la costa ma ad Avenza come a Carrara nulla di tutto questo è stato realizzato.
Sono stati cinque mesi in cui abbiamo assistito al continuo fiorire di nuovi centri sanitari privati ormai sparsi ovunque sul territorio per i quali il comune di Carrara concede benefici e modifiche al piano urbanistico mentre il servizio sanitario pubblico perde pezzi e servizi ovunque.
Mentre da una parte si aprono centri sanitari privati dall’altra fabbriche, attività commerciali e aziende varie chiudono i battenti una dopo l’altra andando ad ingrossare le fila delle migliaia di disoccupati che vivono sul territorio apuano: disoccupazione e sanità privata insieme sono un cocktail micidiale per la salute pubblica che questa città non si può permettere e non può subire.
A questo punto le rivolgiamo una domanda:
Per cosa i cittadini di questa città la dovranno ricordare?
Per quanto riguarda il lavoro della sua giunta in otto anni noi constatiamo che è stato dato l’avvallo politico e istituzionale alla chiusura dell’Ospedale di Carrara in cambio della promessa che il servizio territoriale sarebbe stato rafforzato e riorganizzato in funzione dell’Ospedale unico per acuti NOA.
Il grave errore della sua giunta è stato quello di non vigilare attentamente sulle operazioni che l’ASL e la Regione hanno compiuto sulle spalle della popolazione di Carrara; è stato quello di non pretendere, prima della chiusura dell’ospedale, la riorganizzazione del servizio territoriale; il grave errore che la sua giunta sta commettendo, arrivati a questo punto, è di lavarsene le mani in attesa della scadenza del mandato elettorale e di lasciare una situazione drammatica in eredità alla prossima giunta e soprattutto alle genti di Carrara.
Parliamo di “lavarsene le mani” perché nel suo ultimo intervento in consiglio comunale ad una interrogazione del consigliere Bonni lei ha risposto scaricando le colpe sulla ASL, sulla sua resistenza passiva e sui ritardi nel rispettare gli accordi del PAL.
Questo scaricabarile, che tanto sa di “melina” calcistica in attesa del fischio del 90° delle prossime elezioni, è un passare la patata bollente, ci permetta, vergognoso. Il sindaco è il primo responsabile della salute pubblica dei cittadini, è al vertice della responsabilità: non può avere alibi ma solo obblighi verso i cittadini e verso la Costituzione.
Perché il Comune non chiede i danni all’ASL per la mancata attuazione del PAL? Perché devono essere i comitati cittadini a verificare e a controllare che l’ASL faccia quello che deve fare?
Le rimane ancora uno scampolo di mandato, a lei spetta la scelta, lavarsene le mani o fare tutto quello che è in suo potere per rimediare almeno i parte agli errori.
Cosa intende fare da adesso alla fine del suo mandato per far rispettare all’ASL gli impegni presi sulla realizzazione di due Case della Salute complesse una a Carrara e una ad Avenza, cosa intende fare per far aprire il Punto di Primo Soccorso al Monoblocco?
Come intende esercitare il suo ruolo e il suo potere istituzionale per esercitare pressioni adeguate per la realizzazione dei 13 punti approvati dal Consiglio comunale?
A queste domande noi auspichiamo una sua risposta pubblica, ci smentisca nei fatti e ci faccia vedere se è capace di fare una prova di forza con l’ASL prima di andarsene, se non lo è lo dica pubblicamente senza fare scarica barili, Carrara e Avenza hanno bisogno di due Case della Salute vere, adeguate e attrezzate, Carrara ha bisogno di un Punto di Primo Soccorso!

Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara

 Comitato Salute Pubblica Massa Carrara

 

foto il tirreno