Nei giorni scorsi l’Assemblea dei Soci della Società della Salute della Lunigiana ha approvato, all’unanimità, il bilancio di previsione 2017.

Un bilancio da 11 milioni e 274mila euro, suddiviso fra settore sanitario (5 milioni e 697mila euro), settore sociale (4 milioni e 130mila euro) e fondo per la non autosufficienza (un milione e 446mila euro), che consentirà di mantenere gli stessi servizi e il loro standard qualitativo, il tutto senza operare tagli.

“Quello che abbiamo ottenuto nell’Assemblea dei Soci della SdS Lunigiana – commenta il presidente Riccardo Varese – è un risultato importante, essendo stato ottenuto all’unanimità, che ci consentirà di fare sentire la nostra voce presso la Regione Toscana.

Infatti, abbiamo buone ragioni per credere che la Società della Salute della Lunigiana potrà essere indicata come zona dalla Regione Toscana, sia per le caratteristiche geografiche e storiche che di gestione dei servizi sociali sanitari integrati.

La SdS ha rappresentato, in questi anni, l’organizzazione più idonea alle caratteristiche del territorio lunigianese e, per tale motivo, i sindaci del comprensorio, più volte, si sono espressi a favore, ribadendo con convinzione la scelta di continuare a mantenere per la nostra comunità il consorzio, che ha permesso la creazione di una rete di servizi socio – sanitari in grado di andare incontro

ad una popolazione sempre più matura demograficamente e sempre più bisognosa di assistenza.

Ed è proprio ai sindaci e allo staff della SdS che voglio rivolgere un caloroso ringraziamento per avere sempre creduto al ruolo e all’operato della SdS Lunigiana in questi anni.

Quindi, sono orgoglioso di guidare questo ente e voglio anche rimarcare l’ottima collaborazione creatasi con il direttore geneerale dell’ASL, dottoressa Maria Teresa De Lauretis” sottolinea Varese.

La Lunigiana, come noto, è una comunità che, dal punto di vista demografico, esprime una popolazione sempre più matura, con un indice di vecchiaia superiore a quello provinciale e regionale, ed è un territorio caratterizzato da evidenti difficoltà derivanti dalla crisi economica che impatta in maniera importante sulle fasce più deboli della popolazione, costrette a rinegoziare i propri stili di vita, spesso chiedendo aiuto anche ai servizi.

Ed è per venire incontro a queste esigenze che, nel 2017, la Società della Salute della Lunigiana parteciperà ai seguenti progetti:

– progetto di telemedicina a completamento e integrazione dei servizi già offerti dalle Case della Salute e dai Presidi, unitamente alla zona della Garfagnana, nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne;

– iniziativa Home Care Premium-INPS ex gestione INPDAP che finanzia progetti innovativi e sperimentali di assistenza domiciliare e/o contributi a favore di dipendenti e pensionati pubblici utenti della gestione ex INPDAP, dei loro coniugi conviventi, loro vedovi, loro familiari di I° grado, genitori o figli, figli minorenni se a carico del titolare del diritto;

– progetto regionale “Vita Indipendente”, nato per consentire alle persone disabili di vivere in casa propria senza ricorrere alle strutture residenziali assistite e poter avere condizioni di vita con importanti margini di autonomia e indipendenza;

– progetto “Famiglie numerose servizi più leggeri”, destinato a famiglie con quattro o più figli che si è allargato, poi, alle famiglie in difficoltà;

– progetto SPRAR con il Ministero dell’Interno per i rifugiati politici e i richiedenti asilo, gestito per la nostra zona dall’ARCI in continuità con gli anni precedenti;

– progetto europeo POR FSE Disabilità, che ha lo scopo di sostenere percorsi di accompagnamento

al lavoro, rivolto a persone con disabilità e vulnerabilità, non occupate, attraverso il finanziamento di specifici tipi di servizio e attività;

– progetto europeo POR FSE Assistenza Domiciliare per il potenziamento dei servizi di continuità assistenziale/buoni servizio per il sostegno alla domiciliarità;

– progetto Sostegno Inclusione Attiva (SIA), una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un aiuto economico tramite una social card a beneficio delle famiglie in condizioni economiche disagiate e con figli minori o disabili;

– progetto Adattamento Domestico per Autonomia personale (ADA), che ha l’obiettivo di orientare

e sostenere la persona con disabilità grave e il suo nucleo familiare, al fine di migliorare il suo grado di autonomia dentro l’abitazione attraverso informazione e consulenza sulle possibili soluzioni architettoniche, tecnologiche e informatiche, nonché attraverso contributi economici

finalizzati all’acquisto di prodotti e realizzazione di opere edili;

– progetto “Paziente complesso” della Regione Toscana, per la presa in carico dei pazienti complessi, finalizzato alla prevenzione dei ricoveri ripetuti e al miglioramento della qualità delle cure, alla luce della nuova delibera della sanità d’iniziativa, al fine di elaborare piani assistenziali individualizzati con percorsi ambulatoriali complessi e coordinati.