Il 2017, fra le varie tematiche importanti, sarà l’anno della sanità. L’anno in cui Massa, e non solo, dovrà trovare una soluzione per una nuova casa della salute e mettere a punto quella sanità territoriale nata con il Nuovo ospedale delle Apuane. Del resto, lo ricorda il sindaco Alessandro Volpi, il NOA è un ospedale per acuti, e per tutte le operazioni più semplici ci si dovrebbe appoggiare ai distretti o case della salute, come quella di via Bassa Tambura, che è di livello complesso. Ancora non si è chiuso un accordo su dove collocare la nuova struttura e i tempi per realizzarla alla scuola infermieri, accanto al vecchio ospedale si stanno allungando. Una città di 70 mila abitanti però non può stare senza una seconda casa della salute: “gli utenti sono molti – spiega il sindaco – e servono due poli che sgravino il pronto soccorso, consentano il presidio di medicina di iniziativa e di prevenzione e in cui si raggruppino diversi medici di medicina generale”. E allora Volpi lancia un’idea che proporrà alla direttrice Asl Toscana Nord Ovest, Maria Teresa De Lauteris: utilizzare il dismesso ospedale San Giacomo, la parte del vecchio convento, già destinata ad uso socio-sanitario. “Per un distretto ex novo ci vorrebbero anni”, aggiunge il sindaco, “lì avremmo già tutto”. Per la parte del monoblocco, invece, resta in piedi l’operazione di demolizione e costruzione di appartamenti, anche destinati a edilizia popolare, come da regolamento urbanistico. “Ne dovremmo discutere – conclude il sindaco – la parola finale spetta ad Asl e Regione Toscana”.