Partito Socialista e Articolo Primo non arretrano di un passo e mentre il Pd conferma la volontà di scegliersi il nome del futuro candidato sindaco in casa, le due forze alleate insistono nel chiedere la convocazione delle primarie. «Le posizioni sono ancora molto distanti» hanno commentato praticamente tutti i leader locali al termine della riunione di coalizione. Martedì sera, il segretario comunale del Pd Raffaele Parrini ha ribadito il no di via Groppini alle primarie, formalizzato dall’assemblea di fine novembre: il percorso dei democratici prevede dunque una nuova assemblea, fissata per il 17 gennaio, dalla quale uscirà il candidato sindaco. La scelta sarà fatta unilateralmente da via Groppini che poi sottoporrà agli alleati  un nome e un programma: e qui si giocherà il futuro della coalizione perché, arrivati a quel punto le varie forze politiche dovranno decidere se stare dentro o fuori. La volontà manifestata da tutti nel corso della riunione di martedì è quello di confermare e anzi allargare l’alleanza, soprattutto incentivando l’adesione di liste civiche che rappresentino la società civile, dal mondo degli ambientalisti alle associazioni.

E se Sel e Alternativa per Carrara (la lista dell’assessore Massimiliano Bernardi) hanno già giurato fedeltà al Pd, impegnandosi – a priori – a sostenere il nome scelto da via Groppini, Psi, Articolo Primo e Repubblicani continuano a opporre resistenza. «Noi rimaniamo sulla posizione che lo strumento migliore sono le primarie. Prendiamo atto della posizione del Pd e ne discuteremo all’interno del partito… in politica contano i numeri e anche noi ci conteremo» ha commentato Leonardo Buselli, segretario comunale del Psi, senza sbilanciarsi troppo sul futuro dell’alleanza. Sulla stessa linea ma con toni più duri Articolo Primo: «Il disaccordo è solo sul metodo di selezione del candidato. Noi, a differenza di altri, non abbiamo dato carta bianca al Pd per la scelta del nome e continuiamo a chiedere pari dignità… vale a dire le primarie» ha dichiarato Giuseppe Bergitto, precisando che «se il centro sinistra vuole rimanere unito, l’unico modo è quello di passare attraverso le primarie».

Nessuno, per ora, lo dice esplicitamente ma molto dipenderà dalla scelta che faranno i democratici il prossimo 17 gennaio: se via Groppini punterà su un volto “nuovo”, allora, forse – socialisti permettendo – potrebbe sperare di tenere in piedi l’alleanza anche senza le primarie. Al contrario, dicono i bene informati, una candidatura “tradizionale” – leggi Andrea Vannucci – potrebbe comportare il tramonto definitivo della coalizione che ha governato la città negli ultimi dieci anni.