La presentazione del libro di Filippo Pittiglio sta all’interno delle tre giornate che si terranno al Museo Diocesano di Massa .

Tre presentazioni di libri dedicati alla storia, all’arte e alla devozione nella nostra diocesi.

Si è già iniziato questa rassegna con il volume dedicato al fenomeno delle Statue Vestite, a lungo indagato nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, in occasione della mostra Abiti Preziosi e Statue Vestite, arte devozione e rituali.

Gli altri due eventi si svolgeranno, sabato 19 e sabato 26 novembre, alle ore 16.00.

Il 19 novembre toccherà al libro dello studioso Filippo Pittiglio, edito dalla Biblioteca Niccolò V di Sarzana, intitolato “Il Monastero delle Clarisse di Massa”.

Si tratta di una approfondita indagine, condotta attraverso lo spoglio puntuale delle carte dell’Archivio Vescovile Lunense (con sede a Sarzana), relativa a trecento anni di storia di questa importantissima istituzione conventuale. Il volume sarà presentato da Antonio De ANGELI, Direttore della rivista “Le Apuane” di Massa, e dai due delegati per i Beni Culturali delle Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli e La Spezia-Sarzana-Brugnato, Don Luca Franceschini direttore del Museo Diocesano di Massa e Don Paolo Cabano responsabile degli Archivi lunensi e della Biblioteca Nicolò V di Sarzana.

Il 26 chiuderà la breve rassegna un libro, scritto dagli storici dell’arte Lorenzo Carletti e Cristiano Giometti, dal titolo Raffaello on the road. Rinascimento e propaganda fascista in America (1938-40) (ed. Carocci) .

 

…….la giornata è stata organizzata in collaborazione tra la Rivista “Le Apuane”, il Museo Diocesano di Massa e la Biblioteca Nicolò V di Sarzana……………

 

“…………. il palazzo che oggi ci ospita è stato qualche secolo fa la dimora dei cadetti della famiglia Cybo; e questa nobile famiglia ha fondato – alla metà del 1500 – una grande città, e in quel rinascimentale contesto urbano, sulle alture, edificò un monastero di donne (come è scritto nelle carte): un istituto religioso ma soprattutto un rifugio sicuro per le proprie figlie e per quelle dell’aristocrazia e alta borghesia.

La fondazione del monastero era stata fortemente voluta da Taddea Malaspina (n. 1505) che, come sappiamo, aveva messo a disposizione la sua eredità alienando anche diversi suoi beni per attuare quel desiderio di voler edificare un munifico monastero dentro la terra di Massa sotto il titolo e ordine di Santa Chiara.