E’uscita di casa domenica pomeriggio, come al solito, per andare alla Messa e da allora ha fatto perdere le sue tracce. Alla madre, con la quale viveva, ha lasciato una lunga lettera, in cui confessa di sentirisi “sfiduciata, svilita,  umiliata e prevaricata” e di non voler assistere “ad altri scandalosi soprusi”. Eleonora Vita, avvocatessa avenzina di 38 anni, ormai da 72 ore non dà più notizie di sé. Secondo quanto ha rivelato la donna, nella missiva lasciata alla madre, all’origine della sua fuga ci sarebbe una delicata vicenda giudiziaria, che la vede coinvolta in quanto potenziale ereditiera di un ingente patrimonio, appartenuto a un’anziana parente scomparsa una decina di anni fa. Si tratta di un caso molto complicato che vede al centro la contesa tra due nipoti di  una ricca viareggina. Uno dei due era proprio il padre di Eleonora, scomparso anche lui qualche anno fa. La donna ha portato avanti la battaglia legale del padre, rivendicando l’eredità della zia in un processo ricco di colpi di scena che ha visto la stessa avvocatessa accusata e poi prosciolta per calunnia. Un processo lungo e complicato dicevamo, che Eleonora ha vissuto nella doppia veste di parte in causa e avvocato. E proprio la delusione professionale davanti all’ultimo verdetto, favorevole alla controparte, avrebbe segnato la 38enne avenzina nel profondo, tanto da farle prendere la decisione di allontanarsi da  casa: «Mi figlia è vittima di un caso di stalking giudiziario. Ha subito 10 anni di soprusi e in pratica non ha mai potuto esercitare la sua professione» spiega preoccupata la madre, Morena Vita di cui la ragazza ha scelto di portale il cognome. «E’ una giovane estroversa e simpatica. Le piaceva giocare a farsi fotografare come una modella, ma senza alcuna velleità» racconta la donna, mostrando con orgoglio le foto della sua splendida figlia. Lei, da 72 ore, non si fa più trovare e non risponde al telefono. «Sono preoccupata, ogni madre lo sarebbe. Questa causa era il suo unico problema. Spero che il suo sia solo un gesto di denuncia» conclude in ansia la signora Vita.