«Signore, biglietto, prego». Ma il signore il biglietto non che l’ha, non l’ha proprio fatto. Il controllore insiste: lei non può stare sull’autobus senza avere pagato. Il senza biglietto, un carrarese, comincia dare segni di nervosismo. Il bus si ferma, i due scendono, la discussione continua sotto gli occhi spaventati e allibiti dei pochi passeggeri che erano a bordo del mezzo. E a un certo punto il signore senza biglietto dà di matto: sferra due-tre pugni in faccia al controllore e si allontana. È accaduto ieri, attorno alle 14,30 sul viale XX Settembre, in località Sant’Antonio su un bus della linea 52. Il dipendente del Cct, sanguinante al volto, è stato soccorso e accompagnato al Noa; l’autista e alcuni passeggeri hanno avvertito la polizia che sembra abbia già individuato l’aggressore e lo abbiano denunciato alla procura.

Si tratta della seconda aggressione in due giorni a un addetto al controllo dei titoli di viaggio sui mezzi pubblici. La prima è avvenuta a Massa: a picchiare il controllore, e poi anche gli agenti della Mobile intervenuti, era stato un settantenne. E i due episodi si inseriscono in un ormai lungo elenco di aggressioni e minacce a chi, in fondo fa il suo mestiere, quello di verificare che chi viaggia in bus abbia fatto il biglietto. Una situazione di allarme e di preoccupazione per i lavoratori del Cct che si sentono nel mirino, privi di difese e impotenti di fronte a chi li aggredisce, verbalmente, e sempre più spesso anche fisicamente. «Abbiamo chiesto un incontro con l’azienda e con la prefettura perchè non si può andare avanti così», dice Luca Mannini, segretario della Fit Cisl (e dipendente del Cct con mansioni proprio di controllore). «È un problema non indifferente – aggiunge Mannini – noi andiamo a lavorare e rischiamo di tornare a casa con la faccia spaccata da qualche sconosciuto. Operiamo in condizioni difficili e di paura. Posso capire che qualcuno proprio non abbia i soldi per il biglietto, ma noi facciamo soltanto il nostro lavoro. Oltretutto senza avere la possibilità di difenderci perchè non abbiamo nè strumenti nè competenze per affrontare chi è violento nei nostri confronti».

L’aggressore sarà denunciato per violenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma probabilmente, si beccherà anche una denuncia dall’azienda Cct per interruzione di pubblico servizio

il tirreno