Una vita con l’occhio dietro l’obbiettivo, una vita in camera oscura, a stampare foto. Poi il mondo che cambia, l’avvento violento del digitale, la crisi dei negozi di fotografia e Umberto Andrea Leone si deve reinventare. Fa l’operaio, lavora nei cantieri in autostrada. Martedì 18 è di turno sull’A12, tra Sestri Levante e Deiva Marina, in direzione Livorno proprio per segnalare la presenza del cantiere.

STAVA MONTANDO LE LUCI DEL CANTIERE

Sono da poco passate le 18, si sta facendo buio, Umberto Andrea di quel cantiere è il custode, sta montando le luci per segnalare i lavori in corso, per evitare che qualcuno non veda la struttura e possa farsi male. Eppure quella macchina non si accorge dello scambio di carreggiata, non si accorge di lui, al lavoro: prosegue dritto, lo travolge. Un volo di 40 metri che uccide l’operaio.Si precipitano i medici del 118, ma i soccorsi sono vani. L’impatto è stato violento: pochi minuti e il cuore dell’uomo, 60 anni, si arrende.

L’AUTOMOBILISTA POSITIVO AL TEST DELL’ALCOL

Alla guida dell’auto che lo ha investito c’è un trentanovenne, originario di Altamura (Bari) e residente a Carrodano di La Spezia: quando si accorge di aver travolto un operaio si sente male e viene trasportato di urgenza al pronto soccorso di Lavagna, in codice giallo. E’ sotto choc.

Il test alcolemico rivela nel suo sangue una presenza di alcol superiore ai limiti di legge. Alcoltest positivo e per lui , scatta in serata, l’arresto e l’imputazione per omicidio stradale, secondo il nuovo codice della strada. Agli agenti che gli hanno notificato l’arresto l’uomo ha raccontato di avere bevuto per festeggiare l’essere diventato padre di due gemelli.

CHI ERA LA VITTIMA

Umberto Andrea Leone (per tutti Umberto) è conosciutissimo in città: suo padre Carlo, storico fotografo, scomparso da pochi anni, era titolare di un importante archivio e per anni, insieme alla moglie, ha gestito il negozio di via Alberica, in centro storico, quindi quelli di viale Roma, a due passi dalla Misericordia, e di Ronchi.

Umberto Andrea, in viale Roma, dietro il bancone, ha lavorato una vita, prima con il padre, poi da solo: un rullino a sviluppare da lui lo hanno portato davvero tutti i massesi. Poi la svolta del digitale e le difficoltà a tirare avanti un negozio di fotografia.

Una decina di anni fa la scelta di chiudere e la ricerca di un nuovo lavoro: Umberto Andrea, padre di 3 figli, diventa operaio.

Lavora nei cantieri autostradali, si sposta dall’area fiorentina, a Bologna, da Genova a Livorno. Ieri è in Liguria, a fare il suo lavoro, a mettere in sicurezza un cantiere. Una macchina non lo vede e lo travolge. A 60 anni, dopo una vita da fotografo e il coraggio di reinventarsi.

il tirreno