Torna a vivere l’antica mulattiera che, passando vicino al convento delle Grazie, unisce Massa a San Carlo. Il sentiero che vanta una storia centenaria, bellissimo e alla portata di tutti, è una via di collegamento alternativa che in venti minuti mette in contatto l’abitato montano con il centro storico. E’ stato riportato all’antico splendore grazie al progetto “Sentieri di libertà” promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Cai e la casa circondariale.
Il progetto, nato nel 2015, è giunto alla seconda edizione e prevede la sistemazione dei sentieri di montagna avvalendosi della collaborazione gratuita di alcuni carcerati mentre il ruolo di regista e guida dell’operazione è affidato al Cai e ai suoi volontari.

In mattinata, il sindaco di Massa Alessandro Volpi, la direttrice del carcere Maria Martone, il commissario vicecomandante della polizia Penitenziara Giovanni La Sala, la dottoressa educatrice Lucia Scaramuzzino e l’assesore Giovanni Rutili sono stati accompagnati dal presidente Cai Sauro Quadrelli lungo la mulattiera per un sopralluogo atto a  verificare lo stato dei lavori giunti quasi al termine.

Il sentiero – ha dichiarato il Sindaco – era in condizioni molto difficili a causa di piccoli smottamenti e per gli alberi caduti che ostruivano il passaggio. Nella convinzione che i sentieri di media costa possano essere un buon biglietto da visita per scoprire o riscoprire i borghi collinari, dopo aver fatto sistemare quello che da Canevara arriva ad Antona (2015) e il Bizzarro (2014) che unisce Forno a Casette, quest’anno abbiamo chiesto al Cai di intervenire sopra le Grazie anche per “avvicinare” alla città e far conoscere i meriti di un progetto di collaborazione con la casa circondariale che ha avuto importanti riconoscimenti e che vede il Comune come apripista a livello nazionale“.
Nel 2015 – aggiunge infatti il presidente Sauro Quadrelli _ la nostra esperienza è stata oggetto di un servizio sulla rivista ufficiale del Cai <<Montagne 360°>>, che pubblica oltre 300.000 copie. Dopo quell’articolo ci hanno chiamato e continuano a chiamarci da tutta Italia, e anche dai comuni vicini, per sapere come abbiamo fatto e come ci siamo organizzati al fine di replicare il progetto. Il prossimo step, d’accordo con l’Amministrazione, sarà di coinvolgere il Parco delle Apuane in modo da estendere il numero degli interventi. La collaborazione con i detenuti è stata ottima ed ha rappresentato un percorso di crescita per tutti. Servono più volontari per rendere maggiormente capillare il lavoro e quindi insieme al Comune vorremmo coinvolgere altre associazioni”.
“I detenuti _
conferma la direttrice del carcere Maria Martone _ hanno accolto con favore questo progetto sperimentale tanto che alcuni, quest’anno, hanno rinunciato ad altri progetti di inserimento lavorativo per dare continuità a questo lavoro. Siamo contenti, ovviamente, quando il nostro mondo riesce a trovare forme di dialogo e collaborazione con la società civile“.
Quest’anno gli interventi di pulizia hanno riguardato i sentieri del Canal dei Piastriccioni (da Resceto al rifugio Nello Conti), monte Castagnolo (percorso attraverso antichi terrazzamenti) sopra Resceto e la zona tra Pasquilio e Folgorito. Prima della conclusione del progetto sarà sistemato anche il sentiero che da Forno arriva a Casania passando per la sorgente del Frigido e la cava dell’Onice.