“E’ importante che siano scesi in campo in difesa delle Alpi Apuane intellettuali, scrittori e giuristi come Settis, Prosperi, Maddalena, Camilleri. E soprattutto è significativo che questo avvenga nell’imminenza del giudizio che la Corte costituzionale dovrà pronunciare su alcune parti della nuova legge regionale sulle cave, impugnata dal governo sulla questione dei beni estimati”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, esprime la soddisfazione per l’appello che un folto e autorevole gruppo di personalità della cultura, dello spettacolo, della scienza ha lanciato per la tutela delle Apuane.

“Attendiamo naturalmente le valutazioni della Consulta – continua il presidente –, ma penso che anche questo pronunciamento attesti la qualità del lavoro che è stato compiuto con l’approvazione del testo unico sulle cave. Non solo è stato sciolto il complesso groviglio di questioni legato alla natura dei beni estimati: gli agri marmiferi affidati in uso a metà del ‘700 da Maria Teresa Cybo Malaspina, considerati per secoli beni privati e ora tornati ad essere beni pubblici, soggetti al regime delle concessioni. Oggi la Toscana ha una legge che tiene insieme le ragioni della tutela del territorio e dell’ambiente con quelle di un utilizzo responsabile e controllato di una risorsa che non né infinita né rinnovabile. E che stabilisce, per un verso, il primario interesse delle comunità, per un altro, la necessità che le attività economiche legate alla coltivazione delle cave siano regola te in maniera equa e giusta.”