“Pronti a sostenere le amministrazioni comunali e Guardia di finanza nella lotta all’abusivismo delle strutture ricettive che anche nella provincia di Massa Carrara sta conoscendo una forte crescita”. L’annuncio arriva dal responsabile Confesercenti Massa Carrara Adriano Rapaioli, forte di una azione di controlli capillare che è partita in Versilia ed in particolare nel Comune di Massarosa. “Realtà come Massa, Carrara ma anche più piccole come ad esempio Montignoso, in questi ultimi anni hanno visto un proliferare di strutture ricettive alternative ai tradizionali alberghi – spiega Rapaioli – . La stragrande maggioranza in regola con le stringenti normative, ma non sono pochi quelli che si inventano affittacamere eludendo controlli e fisco a dispetto degli imprenditori che invece sono sempre sotto la lente di ingrandimento. Da anni sosteniamo che il modo più semplice per condurre un’indagine di questo tipo è rappresentato dal raffronto degli elenchi in possesso dell’amministrazione comunale, con quelli facilmente desumibili dai portali di prenotazione on-line». Secondo il responsabile di Confesercenti fare un’offerta al pubblico significherebbe esercitare un’attività imprenditoriale, fatto che soggiace a obblighi normativi, fiscali, igienico-sanitari e per la sicurezza sui luoghi di lavoro. «L’esercizio abusivo di un’attività turistico-ricettiva – continua – oltre a rappresentare una distorsione della concorrenza a discapito di tutti coloro che operano nel pieno rispetto delle regole, è anche un potenziale fattore di pericolo nei confronti del turista-consumatore, che in assoluta buona fede confida di trovarsi in una struttura regolarmente registrata, e dunque in possesso dei requisiti minimi richiesti per poter operare. Esistono precisi obblighi normativi ed amministrativi a carico delle aziende nei confronti del Comune, della Asl e della questura. A questi si aggiunge quello di rispettare le norme del fisco». La conclusione di Rapaioli: “L’esercizio non professionale di un’attività di affittacamere è previsto dalla normativa della Regione Toscana in materia di turismo, ma prevede condizioni e limiti stringenti. Su tutti la residenza abituale, ma anche la limitazione del numero delle camere e del periodo di esercizio. Aspetti sui quali – conclude – deve essere fatto un controllo rigoroso e puntuale da parte di tutti gli organismi preposti alla vigilanza, onde assicurare il pieno rispetto delle regole. Siamo certi che i Comuni del territorio, anche con la nostra collaborazione, possano muoversi in tal senso”.