E’ arrivata anche al comandante Marco Landi la missiva partita da Roma dove il comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto, Vincenzo Melone, annuncia che l’allerta terrorismo nei porti italiani è passata a livello 2.

Con le ultime evoluzioni del conflitto internazionale in particolar modo in Libia, l’Italia è stata catapultata a rivestire un ruolo di primo piano più di quanto prima non avesse. Ciò implica anche un innalzamento della soglia di attenzione su suolo italiano.

L’allerta terrorismo è alta soprattutto nei porti e soprattutto è alta in questo che è il periodo di maggior traffico.

E, da Roma, Vincenzo Melone chiede di tenere gli occhi aperti e di intensificare i controlli anti terrorismo.

Dopo aver aperto la busta con mittente il comando generale della Guardia Costiera, Landi ha aperto la sede della Capitaneria di Marina ad un comitato cui hanno preso parte tutte le forze dell’ordine del territorio apuano, quindi anche le forze di polizia, unitamente all’autorità portuale.

«Il nostro è un porto con una situazione molto differente da altri porti, come quello di Livorno ad esempio, non imbarchiamo auto e turisti ma ad ogni modo abbiamo previsto un’intensificazione dei controlli durante gli accostamenti delle navi da qui fino a fine mese».

Più verifiche e controlli anche a Marina di Carrara, dunque. La tipologia di attività svolte al porto di Marina, comunque, non preoccupa eccessivamente il comandante della Guardia Costiera.

L’allerta terrorismo negli scali portuali, infatti, è inevitabilmente maggiore in quelle aree e città crocevia turistiche di grandi imbarcazioni.

Ciò nonostante ci sono disposizioni a tenere gli occhi aperti che riguardano anche le forze dell’ordine a terra.

Le spiagge continuano ad essere delle sorvegliate speciali. Una vera e propria task force (questura, comando provinciale di carabinieri e finanza, oltre, ovviamente capitaneria di porto) è quotidianamente impegnata nel controllo preventivo di tutto il litorale apuan
o. Occorre tenere a mente, tuttavia, che relativamente all’innalzamento della soglia di allerta nei porti, le raccomandazioni sono di non creare inutili allarmismi soprattutto in virtù delle caratteristiche del nostro porto. Qui non si temono attacchi kamikaze anche se questo non alleggerisce il carico di lavoro dell’intellingence. Guardando agli ultimi attentati è palese come sia impossibile prevedere e individuare possibili obiettivi terroristici. Gli attacchi dell’Isis hanno avuto dalla loro proprio l’effetto “sorpresa”, impossibile prevedere un attentato in una sala concerti come quello al Bataclan. E forse sta in questa capacità di seminare il panico “random” l’arma più potente del terrorismo di oggi.